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LE SCALE DI VALUTAZIONE IN SANITÀ

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LE SCALE DI VALUTAZIONE IN SANITÀ

Antonella Santullo

Presentazione di Loredana Sasso Professore associato di Scienze Infermieristiche Generali, Cliniche e Pediatriche Università degli Studi di Genova Presidente FEPI Consigliere FNC IPASVI

McGraw-Hill Milano • New York • San Francisco • Washington D.C. • Auckland Bogotá • Lisboa • London • Madrid • Mexico City • Montreal New Delhi • San Juan • Singapore • Sydney • Tokyo • Toronto

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Indice

Autori Presentazione

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Capitolo 1 • Scale di misura e scala di valutazione Introduzione La misurazione: principali caratteristiche e scale di misura Livelli di misurazione Le dimensioni della misurazione: riproducibilità e validità La misurazione dei fenomeni di importanza infermieristica: le scale di valutazione La validità di un metodo di diagnosi: generalità Il valore predittivo di un test diagnostico (dicotomico) Caratteristiche e proprietà delle scale di valutazione Conclusioni Bibliografia

1 1

8 10 13 19 23 25

Capitolo 2 • Le scale di valutazione in area critica Introduzione Glasgow Coma Score (GCS) Glasgow Pediatric Coma Score (GPCS) Revised Trauma Score (RTS) Abbreviated Injury Scale (AIS) Ramsay Score Visual Infusion Phlebitis Scale (VIP) The Johns Hopkins Risk Classification System

27 27 29 34 35 38 41 42 45

2 3 7

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INDICE American Society of Anesthesiologists (ASA) Classification of Physical Status Apache II Acute Physiology and Chronic Health Evaluation Norton Pressure Ulcer Prediction Score Braden Scale for Predicting Pressure Sore Risk Waterlow Pressure Sore Risk Assessment Scale Bibliografia Capitolo 3 • Le scale di valutazione in area neonatologica/pediatrica Introduzione

IL LINGUAGGIO DEL NEONATO Indice di Apgar Punteggio di Silverman Punteggio di Finnegan

SCALE DI VALUTAZIONE DEL DOLORE NEL NEONATO Scala Premature Infant Pain Profile (PIPP) Scala Echelle Douleur Inconfort Nouveau-né (EDIN) Children Hospital of Eastern Ontario Pain Scale (CHEOPS) Neonatal Brazelton Assessment Scale (NBAS) Bibliografia Capitolo 4 • Le scale di valutazione in area oncologica Introduzione

NAUSEA E VOMITO INDOTTI DA CHEMIOTERAPICI

Scala VAS per la misurazione della nausea Morrow Assessment of Nausea and Emesis (MANE) Rhodes Index for Nausea Functional Living Index Emesis (FLIE) MASCC Antiemesis Tool Pediatric Nausea Assessment Tool

FATIGUE (ASTENIA)

Brief Fatigue Inventory (BFI) Functional Assessment of Chronic Illness Therapy-Fatigue (Fact-Fatigue) Quick Fatigue Assessment Survey (QFAS) Tossicità generale Common Terminology Criteria For Adverse Event v3.0 (CTCAE v3.0)

DIARREA MUCOSITE ORALE (STOMATITE)

Oral Assessment Guide

48 51 55 59 65 68

71 71 72 73 75 78 81 82 87 89 92 98 101 101 103 105 106 107 108 109 112 112 113 115 115 118 118 119 120 121

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INDICE Neutropenia e neutropenia febbrile MASCC Risk Index Common Terminology Criteria for Adverse Event v3.0 (CTCAE v3.0) Neuropatia periferica indotta da chemioterapia Distress nei pazienti oncologici Distress Management Screening Tool Valutazione del Performance Status ECOG Performance Status Karnofsky Performance Status Scale Bibliografia Capitolo 5 • Le scale di valutazione in area cardiologica Introduzione

SCOMPENSO CARDIACO CRONICO

Criteri di Boston per la diagnosi di scompenso cardiaco Scala funzionale della NYHA per lo scompenso congestizio cronico Six Minutes Walk Test (6MWT) Minnesota Living with Heart Failure Questionnaire (MLHFQ)

123 124 126 127 129 130 133 133 135 136 141 141 141 142

CARDIOPATIA ISCHEMICA

144 146 148 151

Classificazione della Canadian Cardiovascular Society (CCS) per l’angina stabile Classificazione di Braunwald per l’angina instabile Classe Killip per la prognosi di infarto miocardico acuto Timi Risk Score – STEMI Timi Risk Score – NSTEMI e angina instabile Carte per il calcolo del rischio cardiovascolare Bibliografia

151 153 155 157 159 163 167

Capitolo 6 • Le scale di valutazione in area foniatrica Introduzione

DEGLUTIZIONE SCREENING DELLA DISFAGIA

Screening per la disfagia orofaringea Bedside Swallowing Assessment Standardized Swallowing Assessment- Based Tool (SSA for nurses) Bibliografia Capitolo 7 • Le scale di valutazione in area riabilitativa Introduzione

171 171 173 180 187 190 193 196 199 199 VII

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INDICE La scala analogico-visiva di Scott Huskisson (VAS) La scala Functional Indipendence Measure (FIM) Short Form 36 - Health Survey Questionnaire (SF-36) La scala World Health Organization – Disability Assessment Schedule (WHO DAS II) La scala Canadian Occupational Performance Measure (COPM) Bibliografia Capitolo 8 • Scale di valutazione in ambito neurologico Introduzione

VALUTAZIONE DELLA FORZA E DELLA CONTRAZIONE MUSCOLARE La scala per la paresi Medical Research Council (MRC) La scala della forza muscolare Oxford La scala della spasticità Gerstenbrand La scala Ashworth modificata La scala Tardieu

VALUTAZIONE DEI DISTURBI O DISORDINI DEL MOVIMENTO Tinetti Balance and Gait Scale (TBGS) La scala di Conley Get up and go test Motricity Index (indice della motricità)

DISTURBI DELLA VIGILANZA

La scala SI (scala del coma di Innsbruck)

SCALE DI ESITO FUNZIONALE

Glasgow Outcome Scale (GOS) La scala di Rankin Il Barthel Index La scala delle attività di base della vita quotidiana o indice di Katz (BADL)

201 206 210 217 233 236 241 241 243 243 247 249 250 254 257 257 263 266 269 273 274 277 277 280 281

SCALE CORRELATE A MALATTIE E SINDROMI: LO STROKE E IL PARKINSON

291 295

Cincinnati Prehospital Stroke Scale (CPSS) e Hunt and Hess Scale (HHS) National Institute of Health Stroke Scale (NIHSS) Scandinavian Stroke Scale (SSS) Unified Parkinson’s Disease Rating Scale (UPDRS) Bibliografia

299 303 307 313 324

Capitolo 9 • Scale di valutazione per la psichiatria dell’adulto e dell’infanzia e per le dipendenze patologiche Introduzione Child Behavior Checklist (CBCL)

341 341 345

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INDICE Addiction Severity Index (ASI) Health of the Nation Outcome Scale (HoNOS) Valutazione di Abilità e Definizione di Obiettivi (VADO) Modified Overt Aggression Scale (MOAS) Bibliografia

353 360 364 368 372

Capitolo 10 • Le scale di valutazione in ostetricia Introduzione Punteggio di Bishop Monitoraggio cardiotocografico in travaglio (CTG) Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS) Lacerazioni perineali

377 377 378 380 383 387 389 390

LA VALUTAZIONE DEL DOLORE NEL NEONATO

Scala ABC per la valutazione del dolore neonatale Crying Requires O2 Increased Visual Sign Expression Sleepness (CRIES) Neonatal Infant Pain Scale (NIPS) Douleur Aiguë Nouveau-né (DAN) Bibliografia Capitolo 11 • Le scale di valutazione in area dietologica/nutrizionale Introduzione

VALUTAZIONE ANTROPOMETRICA Body Mass Index (BMI)

VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI MALNUTRIZIONE Malnutrition Universal Screening Tool (MUST) (per l’adulto) Nutritional Risk Screening 2002 (NRS-2002) (per l’adulto ospedalizzato) Subjective Global Assessment (SGA) Mini Nutritional Assessment (MNA) (per l’anziano)

EQUAZIONI PER LA STIMA DEL DISPENDIO ENERGETICO A RIPOSO (METABOLISMO BASALE) Equazione di Harris-Benedict Equazioni di Schofield-FAO/WHO/UNU/LARN Bibliografia

Capitolo 12 • Le scale di misura della salute Aspetti metodologici Introduzione

MISURE GENERICHE DELLA QUALITÀ DI VITA Short form 36 (SF-36)

391 391 392 393

395 395 397 397 401 401 404 407 409 413 413 415 418

421 421 424 425 IX

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INDICE Sickness Impact Profile (SIP) Nottingham Health Profile (NHP)

Questionario EORTC QLQ-C30 Questionario d’impatto della malattia (TIQ) Bibliografia

427 431 433 433 437 441

Capitolo 13 • Il rischio delle infezioni correlate alle pratiche assistenziali

443

MISURE SPECIFICHE DELLA QUALITÀ DI VITA PER PATOLOGIA

L’IMPATTO SOCIOECONOMICO DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL’ASSISTENZA LA SORVEGLIANZA ASA score Infection Risk Index (IRI)

LA VALUTAZIONE DELLA GUARIGIONE DI UNA FERITA CHIRURGICA ASEPSIS score Southampton Wound Assessment Scale (SWAS)

LA DEFINIZIONE D’INFEZIONE DEL SITO CHIRURGICO SECONDO I CRITERI DEI CDC, 1992

447 449 450 450 451 451 454 456

Scala per la valutazione dell’igiene del cavo orale nei pazienti intubati

460

Bibliografia

463 473

UN POSSIBILE STRUMENTO PER LA VALUTAZIONE DEI PROCESSI CORRELATI ALLE ICPA

Capitolo 14 • Scale d’interesse in ambito organizzativo Introduzione

SCALE DI MISURAZIONE DELL’EMPOWERMENT

475 475 475

Conditions for Work Effectiveness Questionnaire II (CWEQ II) Psychological Empowerment Instrument Nursing Work Index Revised (NWI-R) Scala dei valori professionali (WIS/SVP) Bibliografia

476 480 484 491 493

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Autori

Antonella Santullo, è infermiera dirigente nell’AUSL di Rimini. Autrice di numerose pubblicazioni, ha collaborato alla stesura di testi infermieristici in qualità di autrice, coautrice e curatrice. www.antoniettasantullo.it

Hanno collaborato inoltre: Alessandra Amici, dottore Magistrale in Scienze delle Professioni della Riabilitazione, responsabile del processo riabilitativo, Direzione Infermieristica e Tecnica, AUSL Cesena. Elisabetta Bergamaschi, medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione, U.O. Dietologia e Nutrizione Clinica, A.O. Ospedale San Carlo Borromeo, Milano. Matteo Bernardi, Infermiere di Oncoematologia Pediatrica, Azienda Ospedaliera di Padova. Giuliana Canova, Infermiera di Terapia Intensiva e Rianimazione, AUSL Rimini. Ivana Carpanelli, dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche, Servizio Formazione IST Genova, Presidente Associazione Italiana Infermieri di Oncologia (AIIO). Gianluca Catania, Infermiere di Ricerca, S.S.I. Clinical Trials, IST Genova. Franco Cenni, Azienda USL Imola. Francesca Ciceri, Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Salute nelle Carceri, Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna. Giovanni Curzi, Statistico, Direzione Infermieristica e Tecnica, AUSL Rimini. Elisabetta Fabbri, Settore Ricerca e Innovazione, AUSL Rimini.

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AUTORI Lorella Fabbri, Dirigente Infermieristico, Direzione Infermieristica e Tecnica, AUSL Rimini. Daniele Farneti, Dirigente Medico di I livello presso la U.O. di Otorinolaringoiatria, Ospedale Infermi di Rimini, Responsabile del Servizio di Audiologia Foniatria. Fabio Ferraresi, Azienda USL Ferrara. Angelo Fioritti, Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Salute nelle Carceri, Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna. Tiziana Lavalle, Dirigente Infermieristico, AUSL Piacenza. Sandra Lazzari, Coordinatore Infermieristico, U.O. Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Rimini. Umberto Luppi, Azienda USL Cesena. Mario Marzaloni, Medico Cardiologo, Rimini. Davide Mazzoli, Fisioterapista, Responsabile tecnico Laboratorio Analisi del Movimento e Biomeccanica, Ospedale Privato Accreditato Sol et Salus, Torre Pedrera Rimini. Maria Mongardi, Infermiera Dirigente, Agenzia Sanitaria Regione Emilia Romagna, Settore Rischio Infettivo. Enrico Naldi, Coordinatore Ostetrico, Policlinico Sant’Orsola Malpini, Bologna. Donatella Noé, Professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Scienza dell’Alimentazione e presso il corso di laurea in Infermieristica, Università degli Studi di Milano, Responsabile U.O. Dietologia e Nutrizione Clinica, A.O. Ospedale San Carlo Borromeo, Milano. Ilaria Panzini, Settore Ricerca e Innovazione, AUSL Rimini. Ilaria Poirè, Infermiera di Ricerca, S.S. Prevenzione Secondaria e Screening, IST Genova. Elisabetta Rebecchi, Psicologa, AUSL Rimini. Nicola Romeo, Direttore U.O. Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Rimini. Luca Santini, Settore Ricerca e Innovazione, AUSL Rimini. Alessio Saponaro, Servizio Salute Mentale, Dipendenze Patologiche e Salute nelle Carceri, Assessorato Politiche per la Salute, Regione Emilia-Romagna. Donatella Zanchini, Dirigente Infermieristico, Direzione Infermieristica e Tecnica, AUSL Rimini.

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Presentazione

L’Infermieristica italiana ha iniziato alcuni anni fa un percorso di costruzione metodologica e sintattica,* di pensiero e di linguaggio che la rende, oggi, in grado di dialogare e confrontarsi nello spazio dell’infermieristica internazionale. Tale dialogo, tutt’altro che teorico, in quanto fonda la propria ragione d’essere sull’identificazione dei problemi del paziente, ha come obiettivo il miglioramento continuo della propria capacità di assistere, in termini di sicurezza, efficacia, efficienza e si richiama necessariamente all’applicazione di un metodo scientifico, cioè valido, attendibile e intersoggettivo. Tale metodo, è il punto di riferimento permanente del professionista e costituisce la base per produrre strumenti informativi condivisibili per la gestione e la verifica dei risultati dell’azione professionale. La necessità di documentare e rendere visibili e identificabili i risultati dell’assistenza infermieristica rende necessario e fondamentale l’utilizzo di strumenti di rilevazione e misurazione degli interventi da porre in essere. Solo attraverso la raccolta e l’utilizzo razionale e sistematico dei dati è possibile condurre indagini e pianificare interventi. Il processo di assistenza diviene così il luogo concreto, deputato al-

* La sintassi (dal greco συν−, «insieme», e τξις, «sequenza, ordine») è la branca della linguistica che studia le regole o le relazioni modulari, che stabiliscono il posto che le parole occupano all’interno di una frase, come i sintagmi si compongano in frasi e come le frasi si dispongano a formare un periodo. Negli studi eseguìti da Charles W. Morris, nel suo libro Foundation of the Theory of Signs, del 1938, la sintassi, il primo dei tre sottogruppi, è definita come lo studio delle relazioni interne tra segni. Il secondo è la semantica, lo studio della relazione tra segni e gli oggetti a cui si riferiscono, mentre il terzo è la linguistica pragmatica, lo studio della relazione tra il sistema dei segni e il parlante. Tali semplici definizioni e regole costituiscono l’ossatura della lingua e quindi la capacità di condividere e comprendere attraverso il linguaggio il pensiero altrui.

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PRESENTAZIONE l’applicazione del metodo scientifico, sia nella fase diagnostica, la cui principale finalità è di supportare l’infermiere nella sistematizzazione della raccolta delle informazioni, al fine di rendere espliciti i bisogni di assistenza infermieristica, sia nella fase pianificazione, che orienta l’infermiere nella scelta dei mezzi necessari ad assicurare azioni e interventi finalizzati alla risoluzione dei problemi identificati. Il definitivo riconoscimento di una specifica autonomia dell’infermiere nell’identificare i bisogni di assistenza e nel pianificare e gestire gli interventi assistenziali necessita della piena integrazione e collaborazione “con gli altri operatori sanitari e sociali”. Scale e indici di valutazione sono strumenti idonei a identificare in modo oggettivo, preciso e omogeneo i bisogni del paziente. L’analisi delle condizioni del paziente attraverso variabili ben definite costituisce un elemento di dialogo tra professionisti, suggerisce chiare indicazioni sull’andamento dello stato generale del paziente e consente l’utilizzo di dati chiari e confrontabili per la trasmissione di informazioni. L’obiettivo di questo volume è proprio quello di continuare ad alimentare un linguaggio scientifico che consenta, agli infermieri, ma anche a tutti gli altri operatori sanitari, di operare congiuntamente, nell’interesse primario del paziente. Da qui la necessità di una sintassi comune, che riconduca ad un linguaggio e a strumenti di riferimento condivisi: quando la raccolta dati è integrata dall’uso di scale di valutazione e di indici assistenziali il linguaggio risulta standardizzato e i concetti sono esplicati in modo più o meno dettagliato nelle variabili da rilevare, favorendo la condivisione. Da tali presupposti nasce l’idea di Antonella Santullo di raccogliere in un unico volume scale di valutazione e indici relativi a numerosi e diversificati ambiti, non solo clinici. Pur essendo disponibili sul mercato testi che si riferiscono all’utilizzo di scale in ambiti specifici, non esiste nel panorama editoriale italiano un testo comprensivo sul tema. Nel presente lavoro, le scale sono ripartite per argomento, con 13 capitoli dedicati alle specialità cliniche (la neurologia, la cardiologia, l’area riabilitativa, quella foniatrica, solo per citarne alcune) e uno, molto interessante, dedicato alle scale di valutazione in ambito non clinico, che prende in considerazione anche aspetti relazionali e gestionali importanti quali l’empowerment o le caratteristiche del contesto organizzativo. L’opera di standardizzazione è posta in atto anche all’interno del volume poiché tutte le scale sono trattate secondo lo stesso schema, che comprende una parte introduttiva sull’ambito di riferimento e poi la fiXIV

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PRESENTAZIONE nalità, la storia e la descrizione (ove possibile nella sua forma integrale) di ogni scala. È rimarchevole inoltre lo sforzo degli Autori e dell’Editore di individuare la traduzione italiana validata di ciascuno strumento, se disponibile, oppure di presentare traduzioni a cura degli autori o dell’editore, laddove non si fosse a conoscenza di traduzioni italiane validate. Dopo la descrizione dello strumento vengono forniti cenni sul suo utilizzo, su quale professionista vi è deputato, con quali tempi e quali modalità. Ho trovato assai utile le sezioni dedicate, per ciascuna scala, alla validità e riproducibilità, che illustra le evidenze scientifiche disponibili, e agli ambiti di applicazione e popolazione di riferimento. Per chi, come me, svolge attività di docenza in ambito universitario, è importante poter far rilevare agli studenti come ogni singola azione o decisione professionale debba essere supportata dalla letteratura scientifica, pur senza scinderla dalla nostra personale esperienza e dal contesto reale e personale della persona assistita e del suo contesto familiare. Sono davvero lieta di poter presentare questo testo e lo consiglio caldamente agli infermieri, che già operano nel contesto sanitario, perchè grazie a questo libro avranno modo di rileggere e sistematizzare le loro scelte e le loro decisioni rendendole comprensibili e condivisibili sia ai colleghi, sia agli studenti, che si affacciano alla professione e che fin da subito saranno messi in grado di sperimentare le loro competenze in formazione con competenze avanzate e con il resto dell’équipe nella quale saranno inseriti. Loredana Sasso

RINGRAZIAMENTI L’idea di questo libro è nata sette anni fa, durante la stesura del testo L’infermiere case manager. A partire da allora ho continuato a coltivare l’interesse per questo tema. Tre anni fa ho iniziato a lavorare concretamente a questo libro, la cui realizzazione ha richiesto la collaborazione di professionisti di diversi ambiti disciplinari, che ringrazio per aver condiviso con amicizia il progetto e le mie aspettative rendendo possibile questo libro. Un grazie a Teresa Massara, editor di McGraw-Hill, che mi ha aiutato a raggiungere la meta e, ancora una volta, grazie di tutto a Giuseppe, Asia e Rosa. XV

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