L’ANALISI DEI CONCORRENTI - Faracididattica

Grant, L'analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, 2011 Capitolo IV. L’analisi dei concorrenti Saper eseguire una corretta analisi dei...

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Grant, L'analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, 2011 Capitolo IV. L’analisi dei concorrenti

L’ANALISI DEI CONCORRENTI

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Grant, L'analisi strategica per le decisioni aziendali, Il Mulino, 2011 Capitolo IV. L’analisi dei concorrenti

Saper eseguire una corretta analisi dei concorrenti comporta saper: 1. 2. 3. 4. 5.

valutare l’impatto e i profitti potenziali di prodotti e fornitori complementari; valutare le implicazioni della teoria dei giochi e delle strategie di cooperazione; analizzare i competitor e prevedere le loro mosse competitive; segmentare un settore nei mercati che lo compongono (individuarne la redditività e i fattori necessari al successo); classificare le imprese presenti all’interno di un settore in gruppi strategici (ovvero che adottano scelte strategiche simili). 2

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Quanto influenzano le forze settoriali sulla redditività media di un’impresa? • La maggior parte degli studi empirici rivelano un impatto sul livello di redditività inferiore al 20% (quindi relativamente poco rilevante). • La redditività del settore di appartenenza influenza quindi solo marginalmente la redditività finale dell’impresa.

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I prodotti complementari • Prodotti sostitutivi: riducono il valore di un prodotto. • Prodotto complementari: aumentano il valore di un prodotto. • Quando prodotti complementari tendono a identificarsi con il prodotto, essi hanno poco valore per i clienti come prodotti separati, in quanto i clienti valutano il sistema nel suo insieme. • Quando due prodotti sono complementari, i profitti affluiscono al fornitore che riesce a costituire una posizione di mercato più forte.

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I prodotti complementari: la sesta forza (mancante) del modello di Porter FORNITORI Potere contrattuale dei fornitori CONCORRENTI DEL SETTORE POTENZIALI ENTRANTI

Minaccia di nuove entrate

Minaccia di prodotti o servizi sostitutivi

PRODOTTI SOSTITUTITVI

Il cui valore PRODOTTI può essere sfruttato dai COMPLEMENTARI Rivalità tra le imprese fornitori esistenti per esercitare potere contrattuale

Potere contrattuale degli acquirenti ACQUIRENTI 5

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La concorrenza dinamica (Schumpeter) • Distruzione creatrice e ipercompetizione. • Critica alla visione statica del modello di Porter: non concepisce la “velocità” della concorrenza. • Settori Schumpeteriani (detti anche ipercompetitivi): rapida innovazione di prodotto e ripide curve di esperienza. 6

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La Teoria dei Giochi I principali vantaggi derivati dall’applicazione della teoria dei giochi: 1. collocazione delle decisioni strategiche in una cornice di riferimento, definita da: 1. 2. 3. 4.

giocatori; opzioni di gioco; esiti (payoffs) derivati dalle combinazioni delle opzioni; sequenze decisionali.

2. previsione dell’esito delle situazioni competitive e delle scelte strategiche ottimali. È possibile analizzare gli effetti di reputazione, dissuasione, informazione e commitment in presenza di giochi ripetuti. 7

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La cooperazione e la concorrenza La teoria dei giochi definisce: relazioni complementari, quando i clienti attribuiscono al prodotto di un’impresa x, un valore maggiore, qualora questo si presenti associato al prodotto di un’impresa y. relazioni competitive, quando i clienti attribuiscono al prodotto di un’impresa un valore minore, se dispongono anche del prodotto di una seconda azienda. Per sviluppare relazioni di cooperazione è necessaria la presenza di giochi ripetuti, che trasforma una transazione occasionale in una relazione di medio o lungo periodo. 8

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La dissuasione • La dissuasione consiste nell’imporre agli altri attori dei costi, nel caso in cui adottino comportamenti considerati non desiderabili. • Per essere efficace la dissuasione deve essere credibile. 9

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Il Commitment (= coinvolgimento) • È una strategia apparentemente irrazionale, in quanto elimina le opzioni strategiche. • Hard/Soft Commitment: disponibilità a impegnarsi in una concorrenza più o meno aggressiva. • La scelta di un hard o un soft commitment può avere ricadute sui profitti dell’impresa, a seconda dell’ambito in cui esso viene applicato.

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Cambiare la struttura del gioco Esempi di possibili opzioni: • alleanze e accordi → aumentare le dimensioni del mercato e/o creare barriere all’entrata • creare concorrenza → diffusione di standard tecnici 11

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I segnali • Sono comunicazioni selettive, mirate all’ottenimento di una particolare reazione (vedi attacchi diversivi e informazioni false). • Credibilità/verosimiglianza dei segnali dipendente spesso dalla reputazione dell’azienda. 12

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Utilità della Teoria dei Giochi Punti di forza: • studio delle contromosse dei competitors; • rigorosità del sistema. Punti di debolezza: • limitata applicabilità a situazioni reali; • migliore applicabilità nella spiegazione del passato, più che nella previsione del futuro; • tratta principalmente di situazioni con giocatori simili con opzioni strategiche analoghe. 13

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Le informazioni sui concorrenti La loro raccolta è finalizzata a: 1. prevedere le loro strategie future; 2. prevedere le loro relazioni a iniziative prese da altre imprese; 3. determinare come può essere influenzato il loro comportamento. Si rileva spesso una difficoltà nel definire il limite legale tra raccolta lecita o illecita di informazioni. 14

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Uno schema per l’analisi dei concorrenti STRATEGIA Caratteristiche della strategia competitiva del concorrente? PREVISIONI Quali cambiamenti si avranno nella strategia del concorrente?

OBIETTIVI Obiettivi del concorrente? Possibilità nel cambiamento degli obiettivi? VALUTAZIONI Valutazioni del concorrente sul settore e su se stesso?

Come reagirà il concorrente alle nostre mosse?

RISORSE E COMPETENZE Principali punti di forza e debolezza del concorrente? 15

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L’applicazione dei risultati all’analisi dei concorrenti

• È utilizzata per prevedere le più probabili iniziative competitive del concorrente. • Ci dà inoltre soluzioni su come influenzare le azioni dei competitor.

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La segmentazione È il processo di disaggregazione dei mercati in settori specifici. Si divide in più fasi: 1. identificazione delle variabili chiave di segmentazione; 2. costruzione di una matrice di segmentazione; 3. analisi dell’attrattività di un segmento; 4. identificazione dei fattori critici di successo del segmento; 5. selezione del segmento obiettivo. 17

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La segmentazione può essere: • orizzontale: disaggregazione per prodotti, aree geografiche e gruppi di clienti. • verticale: individuazione di attività con differenti catene del valore.

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All’interno della segmentazione verticale, è possibile rilevare la composizione dei profitti totali di un settore (4 fasi, secondo Bain&Co.): 1. definizione dei confini delle attività che contribuiscono ai profitti totali; 2. stima dei profitti totali del settore; 3. stima dei profitti di ciascuna attività, che fa parte della catena del valore del settore; 4. controllo e quadratura dei calcoli. 19

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Analisi dei gruppi strategici • Si basa sulla classificazione delle strategie adottate dalle aziende che fanno parte del settore. • Gruppo strategico: gruppo di imprese in un settore, che persegue scelte strategiche uguali o simili con riferimento a determinate dimensioni, usate come basi di classificazione. • E’ un’analisi utile all’individuazione di nicchie strategiche e dei vari posizionamenti competitivi delle varie aziende. 20