La “valigia”… di Ulisse DOCUMENTAZIONE PROGETTO DIDATTICO

“La “valigia”…di Ulisse ll tema del viaggio affascina sempre molto i bambini, perché nasconde il senso dell’avventura, della ricerca dello sconosciuto...

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“La “valigia”…di Ulisse

COMUNE DI RIMINI-SERVIZI EDUCATIVI

La “valigia”… di Ulisse

DOCUMENTAZIONE PROGETTO DIDATTICO Anno scolastico 2015-16

Scuola Al Zgheli Santa Giustina Rimini

“La “valigia”…di Ulisse

IL PROGETTO ll tema del viaggio affascina sempre molto i bambini, perché nasconde il senso dell’avventura, della ricerca dello sconosciuto, del nuovo e del temuto. Il cammino che si compie alla ricerca della propria identità, è un vero viaggio, durante il quale si fanno incontri, si instaurano relazioni, si raccoglie, si guarda, ci si stupisce e si fanno esperienze nuove, ma soprattutto è un viaggio nel quale, la cosa che più conta, non è tanto l’arrivare, ma l’andare. E’ la possibilità di andare che fa in modo che al ritorno ci si possa ritrovare cambiati, diversi, arricchiti. Tutto questo è possibile se chi viaggia ha un atteggiamento curioso e disponibile e porta con sé la propria “valigia “ in cui custodire “radici ed affetti familiari”. Il viaggio è un contenitore di esperienze e attraverso il gioco, primaria fonte di apprendimento nella scuola dell’infanzia, ogni bambino può essere coinvolto, insieme ai compagni di viaggio, in esperienze divertenti e stimolanti in cui sperimentare e costruire le proprie competenze e consolidare la propria identità personale. I bambini imparano così, in modo giocoso, a superare le proprie paure e a lanciarsi in nuove avventure, acquistando più autonomia e sicurezza nelle proprie capacità. La storia di Ulisse e del suo viaggio di ritorno verso Itaca, ben si prestano per rappresentare, metaforicamente, il processo di crescita di ciascun bambino e la figura di Ulisse insegna che non è importante tanto la forza fisica, ma l’intelligenza, l’astuzia, il saper soffermarsi a riflettere. La cornice narrativa del nostro progetto, ha fatto quindi riferimento all’Odissea, ad alcuni personaggi salienti che Ulisse incontra durante il suo viaggio di ritorno verso Itaca rivista e rivisitata in chiave fantastica e ludica per i bambini da 3 a 6 anni. La metodologia privilegiata è stata quella di laboratorio, di intersezione, attraverso la quale si sono trattati i principali snodi progettuali di seguito documentati. In sezione, a seconda dei bisogni e delle competenze dei bambini delle differenti fasce d’età sono state proposti approfondimenti specifici che hanno consentito loro di riflettere sulle esperienze effettuate, affinchè la conoscenza, non sia la guida di un continuo ed irrequieto vagare, né un bagaglio accumulato che appesantisce, ma uno strumento per organizzare e fare tesoro di chi e di che cosa si incontra ogni giorno durante il percorso e per consolidare la propria identità personale e sociale.

“La “valigia”…di Ulisse

LA CORNICE NARRATIVA L’Odissea in rima (filastrocca elaborata dai bimbi di 5 anni) C'era unadivolta un re di nome Ulisse, (filastrocca elaborata in itinere dai bimbi 5 anni) partì da casa sua e alla famiglia disse: “Torno subito!”. Andò ad aiutare il suo amico a combattere contro il troiano nemico. Vinse la guerra grazie a un cavallo che usò come tranello ma il viaggio di ritorno non fu bello! Intanto che Ulisse viaggiava Penelope a casa lo aspettava e la tela intanto tesseva. Ma i Proci cattivi avevano un sogno: di rubare ad Ulisse il regno! E con Penelope fecero un patto: alla fine della tela il matrimonio sarà fatto!! Ma la furba Penelope pensò... e i Proci ingannò! Di giorno la tela faceva e di notte la disfaceva! E la tela mai finiva... Durante il suo viaggio Ulisse un gigante incontrò e Polifemo si chiamò. Era cattivo e con un ulivo lo accecò poi da solo lo lasciò.

DALLA STORIA DI PLESSO ALLE STORIE DELLE SINGOLE SEZIONI

“La “valigia”…di Ulisse

Polifemo i suoi amici cercò ma Ulisse lo ingannò: gli dice che si chiama Nessuno .

e al ciclope non lo aiuta neanche uno! Ulisse sotto le pecore scappò e Polifemo poverino nella caverna da solo chiudò! Ulisse sull'isola di Eolo arrivò e le sue battaglie gli raccontò. Eolo per ringraziarlo una borsa piena di venti gli regalò e con una cordicella d'argento la legò. I marinai di Ulisse la borsa aprirono e tutti i venti si liberarono. Il mare si ingrossò e una brutta tempesta si scatenò. La barca da Eolo tornò ma lui non li perdonò! Ulisse da Circe è arrivato e per un inverno intero ci è restato. In maiali i suoi soldati ha trasformato ma Ulisse no, perché l'erba di Ermes ha mangiato. La bacchetta di Circe con lui non ha funzionato e in maiale non lo ha trasformato. Ha liberato anche i suoi amici così erano tutti felici!!

“La “valigia”…di Ulisse

Ulisse da Circe è stato avvisato come dalle Sirene poteva essere salvato: all'albero maestro si è legato e ai suoi uomini le orecchie ha tappato! Così i marinai il canto non possono ascoltare e Ulisse non si riesce a slegare! ...ma un altro pericolo lo aspettava... un pezzo di mare stretto attraversò e due mostri marini affrontò: Scilla aveva sei teste e mangiava tutto quello che incontrava e Cariddi le navi divorava mentre Ulisse passava. Cariddi sei marinai abboccò e...se li pappò! Dopo tante avventure finalmente Ulisse tornò: la dea Atena lo trasformò in un vecchio barbone con un bastone ma lo riconobbe solo il suo cagnone. Un piano per sconfiggere i Proci inventò e il suo arco usò: nei dodici anelli la freccia doveva passare e solo Ulisse ce la poteva fare. I Proci fuggirono

e Ulisse e Penelope...è così romantico...si baciarono! E vissero tutti felici e contenti!

“La “valigia”…di Ulisse

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPENZE

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Vive pienamente la propria corporeità percependone il potenziale comunicativo ed espressivo. Sviluppa il senso d'identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, esprimendoli in modo sempre più adeguato. Conosce la sua storia personale e familiare, mettendola a confronto con le altre. Gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.



Sa orientarsi nelle prime generalizzazioni di passato, presente e futuro, collocando le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.



Sa osservare gli organismi viventi e i loro ambienti e i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti.



Individua le posizioni degli oggetti e persone nello spazio, usando termini come davanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra...segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.



Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.



Sperimenta rime, filastrocche e drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra suoni e significati.



Ascolta e comprende narrazioni, racconta ed inventa storie, chiede ed offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività, misurandosi con la creatività e la fantasia.

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- ITINERARIO METODOLOGICO ATTIVITÀ DIDATTICHE PREVISTE E ALLESTIMENTO DEL CONTESTO

INIZIA IL VIAGGIO di…ULISSE A scuola arriva una valigia con un messaggio di…Ulisse. Lo leggiamo e apriamo la valigia, al cui interno, i bambini trovano un biglietto per un “viaggio fantastico” in sua compagnia. (tutte le sezioni)

CHI E’ ULISSE? (3,4, 5 anni) Ipotesi dei bambini sul personaggio mediatore. Partendo dai loro spunti, rilettura in chiave sintetica e ludica della storia dell’Odissea. Conversiamo su Ulisse, sul suo viaggio…e su come lo immaginiamo. (Conversazioni,letture, disegni, attività manipolative e grafico-pittoriche)

IL VIAGGIO (3, 4, 5 anni) Introduzione al tema del viaggio (conversazioni) con l’ausilio di cartoline, cartine, biglietti…per sollecitare, nei bambini, le conoscenze pregresse. Agganci metacognitivi agli strumenti indispensabili per partire (treno, aereo, mongolfiera, nave, barca…) (4,5 anni) Costruzione di macro-strutture con materiali di recupero, e attraverso attività manipolative e grafico pittoriche di alcuni elementi caratterizzanti il viaggio di Ulisse: 

La nave di Ulisse:realizzazione della nave di Ulisse e dei personaggi principali sullo sfondo precedentemente preparato (mare) attraverso l'utilizzo di varie tecniche espressive: collage, stampe (con frutta verdura intagliata) tracce lasciate con vari oggetti (rullo, soffio con cannucce, etc..). Materiali di recupero utilizzati cartone, legnetti, stoffe, lana (3,4,5 anni).



Il cavallo di Troia: realizzazione del cavallo con materiali di recupero (4 anni).

Percorsi motori nel salone.: i bambini sperimentano con il corpo gli snodi principali della storia di Ulisse, simulando le azioni compiute dai personaggi della storia (3/4/5 anni) Costruiamo il macro-libro del viaggio che i bambini della scuola affronteranno nel corso dell'anno. Ogni aula arricchirà le pagine del libro con le esperienze più salienti. (disegni, fotografie, ecc..) (3,4.5 anni)

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Per ogni tappa del viaggio inventiamo una piccola filastrocca in rima con i bambini (5 anni)

LA VALIGIA…L’IDENTITA’…LE EMOZIONI (3,4, 5 anni) Cosa mettere in valigia prima di iniziare un viaggio importante? (conversazioni) Viaggio in se stessi, le proprie origini…relazioni… (conversazioni, disegni) Raccontare la propria casa…(“tornare ad un porto sicuro”) (conversazioni, disegni) La mia famiglia e quella di Ulisse (conversazioni, disegni) Costruiamo la valigia “personale” con il bagaglio materiale ed emozionale che ci serve per partire (conversazioni, attività grafico-manipolative)

PENELOPE (3, 4,5 anni) Penelope aspetta Ulisse tessendo la tela: anche i bambini, come lei, impareranno il valore dell'attesa attraverso giochi di turnazione in cui dovranno rispettare il proprio turno. La tessitura: attività di motricità fine e costruzione di una grande tela con il filo elastico (in giardino) La tela dell’amicizia: giochi di movimento e motori a squadre

LABORATORI DI INTERSEZIONE. (3,4,5 anni) Laboratorio di Omero - da Gennaio a Maggio (9/12 bambini, 3/4 per aula) Viaggiare, attraverso i racconti, permette di conoscere e di conoscersi. Narrazioni, ascolto di storie che aprono le porte a situazioni dove reale e fantastico permettono ai bambini di superare le difficoltà che possono incontrare nel loro processo di crescita. Ampliamento delle fiabe in tanti modi possibili (dialoghi spontanei e inventati, uso di varie tecniche, di materiali e di diversi linguaggi...). Laboratorio di Penelope - da Febbraio ad Aprile (15 bambini, 5 per aula) Intessiamo relazioni...giochi di conoscenza, giochi di ruolo, giochi di gruppo. Laboratorio con genitori e figli – Febbraio/Marzo (15 genitori con relativi figli in incontri pomeridiani) Costruzione di abiti e accessori dei personaggi che Ulisse incontra nel suo viaggio.

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AMBIENTI E PERONAGGI DELL’ODISSEA NETTUNO – IL RE DEL MARE (3,4, 5 anni) o o o

Conosciamo l'ambiente mare con i suoi abitanti e fenomeni(lettura di storie sull'argomento) (4,5 anni) Facciamo il mare (attività manipolative e sensoriali con elementi del mare e della terra (acqua, sabbia, conchiglie, erba, sassolini, terra) (3 anni) Io vivo al mare...(storia inventata ed illustrata dai bambini sul proprio ambiente di appartenenza. (5 anni)

L'APPRODO SULL'ISOLA (5 anni) Cosa si può trovare? Come è l'ambiente isola? (Lettura di storie, conversazioni sull'argomento e giochi motori)

LA CAVERNA (5 anni) o

Rilevazione delle esperienze vissute dai bambini: chi è mai stato in una caverna/grotta?Cosa si può trovare in una caverna?Chi ci vive adesso?E una volta...chi ci viveva? Il buio e le paure.

(Lettura di storie sull'argomento e costruzione di una caverna di cartone per esorcizzare le proprie paure)

EOLO – IL DIO DEI VENTI (4, 5 anni) o o o

Il vento come fenomeno atmosferico. Come viene utilizzato il vento oggi. Quando il vento diventa pericoloso. (Ipotesi e conversazioni i dei bambini) (Giochi di imitazione e del far finta)

o

I modi di dire sul vento. (5 anni) (Interviste a casa e riproduzioni grafico-pittoriche del proverbio.

POLIFEMO – IL CICLOPE (3,4, 5 anni) I mostri e le nostre paure. Come superarle? (Giochi motori, d'imitazione e far finta )

LE SIRENE- (3, 4,5 anni) Confronto con il fantastico: creature del mito e creature reali (letture, conversazioni) Il canto delle sirene: ascolto del loro canto e riproduzione con gli strumenti musicali ed oggetti presenti a scuola. (Giochi motori/sensoriali e musicali) o Le paure e i mostri (gioco-drammatico, conversazioni, attività grafico pittoriche)

o o

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IL RITORNO (4,5 anni) Dopo aver viaggiato e aver fatto molte esperienze, cosa abbiamo messo nella nostra valigia? o Intervista ai bambini sui momenti più entusiasmanti del viaggio. o Ricognizione di capacità e risorse acquisite nel viaggio o E adesso...che sono grande...dove andrò? Paure e aspettative del nuovo viaggio verso la scuola primaria (solo 5 anni) o (conversazioni, elaborati individuali e di gruppo)

USCITE DIDATTICHE (3,4, 5 anni) -A teatro -Al museo della città

ALLA SCOPERTA DELLA COSTA (3,4, 5 anni) Festa finale Viaggio in motonave con tutta la famiglia e la scuola…a fine anno scolastico.

Come si evidenzia nella tabella riportata, il progetto è stato differenziato considerando l’età dei bambini, pur mantenendo una cornice comune e momenti di intersezione e di laboratorio •

3 anni: semplificazione del racconto togliendo alcuni passaggi e utilizzo di supporti visivi, prevalenza di attività legate al corpo e all’esperienza diretta (movimento, sensorialità, manipolazione)



4 anni: aggancio ad altre storie e prevalenza di proposte legate ad alcuni linguaggi per costruire elementi di riferimento concreto e strumenti di espressione delle esperienze (linguaggi grafico-pittorico, linguaggio musicale, linguaggio teatrale)



5 anni: pur mantenendo l’importanza dell’esperienza corporea e diretta e l’utilizzo di linguaggi grafici, teatrali, musicali le proposte didattiche devono favorire il consolidamento delle competenze prescolari (linguaggio, sistemi concettuali, pregrafismo) e la capacità di sistematizzare e rappresentare le conoscenze sul piano dell’identità personale, della propria storia familiare e legata al territorio di appartenenza

(La sagoma della maga Circe)

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L’INIZIO DEL VIAGGIO… Identità personale e sociale

All’arrivo a scuola, i bambini trovano, sotto l’albero di Natale, una sorpresa. Ci sono dei grandi teli, il cui colore ricorda quello del mare, al centro, una valigia marrone con un messaggio attaccato al manico e, sparse sui teli, tante conchiglie. I bambini si soffermano un po’ perplessi, si guardano fra loro con sguardi interrogativi e si domandano che cosa ci possa essere nella valigia…le ipotesi sono tante. Alle dieci, tutti i bambini della scuola, riuniti nel salone, ascoltano il messaggio e scoprono, insieme alle loro insegnanti, il contenuto della valigia: un mantello marrone, una barba, una vecchia borsa e tanti biglietti invito per ognuno di loro, per un viaggio “fantastico” con il proprietario della valigia, Ulisse, che sta facendo ritorno alla sua isola, Itaca, dove sua moglie e suo figlio lo stanno aspettando da tanto tempo…! Chiediamo loro se hanno voglia di accompagnare questo nuovo amico nel suo viaggio e la risposta è un si quasi unanime! Nei giorni successivi, rileggiamo il messaggio per focalizzare l’attenzione sul viaggio, sondando, con domande-stimolo, quali siano le conoscenze pregresse dei bambini in relazione a questo argomento: In un secondo momento, rientrati nelle rispettive aule, chiediamo ai bambini, nell'angolino, che cosa ne pensano di Ulisse e consegniamo loro i biglietti personali per intraprendere il viaggio.Chiediamo dove vorrebbero andare e le risposte sono le più fantasiose: qualcuno ha le idee chiare e vuole andare a vedere dove abita il nuovo amico, altri vorrebbero tornare “nel posto dove sono stato l'anno scorso, ma non mi ricordo...”. Altri ancora sono un po' perplessi e non capiscono come poter partire senza la propria famiglia...alla fine però siamo tutti d'accordo che questo sarà un bellissimo viaggio fatto con la fantasia e “un po' magico“ alla scoperta di tante cose nuove e lontane.Come in ogni viaggio però è importante prepararsi e, oltre al biglietto, come ad Ulisse, serve la valigia dentro cui mettere tutto il necessario: vestiti (“se ci sporchiamo...”), cibo (“se no moriamo di fame...”) e “la nostra famiglia che viene con noi”. La parola ai bambini: … Ipotesi sulla valigia- Idee sul viaggio “…Ci sono i pesci…una balena…uno squalo…No, uno squalo no perché è grande e non ci sta in una valigia!...Allora c’è un tesoro…o una lettera o una filastrocca…o il benvenuto del topolino Cercoamici, per l’inverno…oppure è un messaggio di Gennarone De Scordis o di Piccola…” “…Ulisse ci ha chiesto di accompagnarlo a casa, in questo viaggio avventuroso con la nave, perché c’è il bollo della barca sul biglietto!...Io per andare in Austria ho dormito tutta la notte…Possiamo andare a scuola con il battello, ma siamo vicini!...Nel mio c’è scritto che possiamo andare con la barca, con il treno, con la macchina, ma lui è finto!!!...”

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L’ALLESTIMENTO DEL SALONE E IL SUO UTILIZZO

Il salone della scuola si è popolato, in corso anno, della ricostruzione dei bambini delle diverse aule degli ambienti e dei personaggi dell’Odissea (la nave di Ulisse, la caverna di Polifemo, il regno della maga Circe) che hanno rappresentato lo scenario per le attività di intersezione (giochi motori, con la musica, drammatizzazioni, laboratori) e la documentazione in itinere (i murales) delle varie tappe dell’Odissea, delle esperienze del progetto e degli elaborati individuali dei bambini. Allestimento barca di Ulisse (3,4,5 anni) Le insegnanti delle tre aule hanno allestito in salone, con materiale di recupero (cartoni, bamboo, stoffa, carta...) una macro struttura rappresentante la barca di Ulisse entro la quale ad ogni bambino è stato possibile entrare per poter continuare il viaggio insieme al personaggio mediatore. Nei giorni successivi i bambini la hanno pitturata in intersezione e utilizzata per giochi sensoriali e di movimento.

(La nave di Ulisse)

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PROPOSTE DIDATTICHE …dal diario di bordo delle insegnanti…

FAMIGLIA E IDENTiTA’ Immagino…Ulisse (3,4, 5 anni) Abbiamo osservato con i bambini il contenuto della valigia e riflettuto sulla figura di Ulisse: quali potevano essere i suoi abiti come potevano essere i capelli o se avesse o meno la barba… Dopo aver ascoltato le varie ipotesi abbiamo chiesto a ciascun bambino di disegnare il “proprio” Ulisse; con l’ausilio di piccole tesserine di cartone colorato, è stata incorniciata la figura disegnata. La tecnica usata fa riferimento al mosaico e ogni bambino ha seguito liberamente, un suo ritmo, sia nella scelta dei colori che nella sequenza. La valigia per il viaggio alla ricerca di Ulisse (3,4,5 anni) Nell'angolo della conversazione i bambini hanno trovato una valigia in cartone e attraverso alcune domande stimolo hanno conversato sul tema del viaggio. In seguito è stata fatta un'intervista nella quale ogni bambino ha esplicitato gli oggetti a lui cari da riporre in valigia che sono stati ricercati su delle riviste e incollati su un foglio. Ogni bambino ha poi riposto il proprio foglio nella grande valigia di cartone. Lo spazio sezione ha consentito ai bambini di conversare liberamente esprimendo il proprio pensiero in modo originale e articolato. La strategia educativa e didattica di far trovare la valigia nell'angolo conversazione ha suscitato stupore e stimolato l'immaginazione favorendo la formulazione di domande e ipotesi . La nostra famiglia in valigia. (3,4,5 anni) In piccolo gruppo, ogni bambino ha disegnato con i pennarelli su un quarto di cartoncino di foglio A4, la propria famiglia. Ha poi decorato una piccola valigia stilizzata che l'insegnante aveva precedentemente ritagliato su cartoncino dorato e su cui è stato incollato il disegno. E' stato molto divertente sentire i commenti dei bambini che, mentre disegnavano, illustravano le peculiarità fisiche dei componenti della propria famiglia, cercando di esaltarle per creare un disegno quanto più veritiero possibile.

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La casa di Ulisse e la mia casa (4,5 anni) Le insegnanti hanno predisposto nell’angolino la scatola dei mattoni di legno, il libro dell’antica Grecia da visionare con i bambini. Dopo, i bambini sono stati invitati a riflettere su come erano le case al tempo di Ulisse e come sono le nostre case e a costruire con i mattoni la casa di Ulisse. Ogni bambino poi ha poi riportato l’esperienza fatta disegnando la propria casa, e ritagliando, misurando e incollando, la casa di Ulisse. Questa attività, eseguita alla fine del “viaggio”, è servita soprattutto a sottolineare l’identità e dal punto di vista emozionale: “…fare ritorno ad un porto sicuro…”.

ATTIVITA’ MANIPOLATIVE/CORPOREE /GRAFICO PITTORICHE Il mare di Ulisse (3 anni) Per realizzare il mare di Ulisse sono stati colorati i piedi dei bambini con il colore a tempera blu steso con un pennello e successivamente hanno lasciato la loro impronta camminando su un foglio bianco steso per terra a ritmo di un sottofondo musicale. Per realizzare il cielo di Ulisse i bambini hanno immerso le loro mani in una vaschetta riempita di colore a tempera azzurro lasciando le loro impronte su un foglio bianco steso sul tavolo. All’interno della sezione è stato predisposto un ampio spazio che ha consentito ai bambini di esprimere la propria corporeità liberamente. L’utilizzo dei pennelli, dei colori e della carta bianca ha permesso che le impronte dei piedi e delle mani fossero ben visibili dai bambini nel momento della stampa. Ha suscitato particolare stupore vedere la forma del proprio piede impressa sul foglio bianco e i bambini hanno espresso il desiderio di continuare l'attività in un tempo più lungo rispetto a quello previsto.Il piccolo gruppo ha consentito ai bambini di esprimere maggiormente le loro emozioni e di condividerle tra loro. L’utilizzo di varie tonalità di colore accompagnate da un sottofondo musicale ha facilitato l’immedesimazione dei bambini negli ambienti in cui visse Ulisse (mare, isola) rivelandosi un’efficace strategia educativa e didattica

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Viaggiamo come Ulisse (3 anni) I bambini hanno indossato delle barche e dei remi di cartone che hanno colorato precedentemente e a piccoli gruppi guidati da un sottofondo musicale hanno simulato il viaggio per mare di Ulisse. Il salone è stato allestito con dei fili ricoperti di strisce azzurre di nylon che richiamavano le onde del mare. L 'utilizzo di due ventilatori ha prodotto il movimento del vento. Lo spazio del salone ha permesso ai bambini di esprimere le proprie potenzialità corporee acquisendo maggiore consapevolezza in esse. I materiali proposti hanno coinvolto emotivamente ciascun bambino. Il cavallo di Troia (4 anni) Abbiamo letto un bellissimo libro della collana Voltastorie, che ci ha illustrato come Ulisse sia riuscito a vincere la battaglia contro i troiani. Le immagini erano molto belle, colorate e stimolanti. Infatti i bambini, soprattutto i maschi, pur riconoscendo l’inganno di Ulisse:”…Però furbo eh, Ulisse!” sono stati affascinati dal cavallo. Allora abbiamo proposto di costruirne uno anche noi in aula, ma come? : “…Con il legno…No, non ce la facciamo…Allora con la carta…Ma si rompe!...Usiamo il cartone e la colla non ti molla!...Però la porta la facciamo con la scala o lo scivolo oppure l’ascensore!...”. Nei giorni successivi, con l’aiuto dei genitori abbiamo recuperato tanti scatoloni grandi, ne abbiamo scelti alcuni e, dopo averli aperti, li abbiamo accostati unendoli con lo scotch e la cucitrice. Ci siamo chiesti : ”Quanto deve essere grande?” Dopo aver ascoltato le varie ipotesi, abbiamo condotto i bambini a riflettere, con domandestimolo, sul fatto che forse sarebbe meglio che il cavallo fosse alto come loro. Quindi è stato preso il bambino più alto dell’aula e stabilito, così, l’altezza della pancia del cavallo. Dopo aver rivestito il tutto con la carta ed il cavallo era pronto per essere colorato, ma come? Alcune bambine hanno suggerito di farlo come quello del libro per cui noi insegnanti abbiamo disegnato le forme chiedendo ai bambini di scegliere i colori e il ritmo da seguire nella colorazione delle forme stesse. La costruzione della testa ci ha impegnato per diversi giorni. I giornali quotidiani, forniti dai genitori, sono stati usati per appallottolarli, unirli fra loro, ricoprirli di carta intrisa di colla, in maniera da strutturare e dare corpo a questa parte del cavallo che, una volta asciutta, è stata colorata e adornata con tante striscioline di carta crespa per formare la criniera. Anche per la coda abbiamo usato la carta crespa: stabilendo la lunghezza delle strisce e ritagliandone tante da unire insieme. Ogni bambino, a più riprese, ha dato il suo contributo alla realizzazione del cavallo e anche i genitori, con suggerimenti per l’assemblaggio e fornitura di materiali.

“La “valigia”…di Ulisse

Quando è stato finalmente pronto tutti i bambini volevano entrare per nascondersi, ma ciò non era possibile, allora insieme abbiamo stabilito delle regole: “si va solo in quattro alla volta e i bambini che ci vanno indosseranno una medaglia che lasceranno al momento di uscire, per dare la possibilità ad un altro di indossarla ed entrare a sua volta,nella pancia del cavallo” La “tana” che si è creata, è diventata un gioco molto ambito: ci si poteva nascondere a leggere un libro in pace… chiacchierare o anche a riposare… L’intera attività è stata lunga e laboriosa, ma al contempo ricca e stimolante. Ha favorito la creatività, il lavoro di gruppo e agganci con elementi logico-matematici: altezza, larghezza, ritmo che non sono più solo parole vuote e astratte, ma che hanno preso corpo nell’esperienza quotidiana di questi bambini. Vestiamo Ulisse! (5 anni) Nell'angolino, in grande gruppo, è stata ripresa la sagoma di Ulisse ormai asciutta e abbiamo iniziato a vestirla, anche consultando le immagini dei libri a nostra disposizione. Prima abbiamo messo i capelli di lana marrone, un po' lunghi, su cui è stata apposta una corona disegnata da un bambino su un cartoncino dorato, utilizzato anche per creare i bracciali del re. Abbiamo continuato, sempre a turno, a vestire Ulisse con una tunica e un mantello di stoffa beige e dipingendo i sandali con la tempera marrone. Essendo un re, ma anche un guerriero, abbiamo apposto quadratini di cartone dipinti d'argento sul busto di Ulisse così da coprirlo con la corazza. Infine gli abbiamo messo la barba di finto pelo nero.

GIOCHI MOTORI Nel salone della scuola, opportunamente liberato da tutte le strutture presenti, abbiamo organizzato alcuni giochi di gruppo in cui far prevalere il senso del gruppo e della collaborazione per raggiungere un obiettivo. -

Il gioco del cavallo (gioco di coppia: alternativamente un bambino cavaliere e poi cavallo e a seconda del comando, eseguono andature diverse…);

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La battaglia di Troia (gioco a squadre: i bambini muniti di palle di gommapiuma, si devono colpire, in opposti schieramenti, vince la squadra che allo stop, ha meno palle nel suo campo…)

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La barca (gioco a squadre: divisi in due file parallele, i bambini, seduti a terra, si tengono stretti uno all’altro e al via devono raggiungere “Itaca”…).

Alla fine dell’attività, riuniti in cerchio, le insegnanti hanno chiesto ai bambini le loro impressioni e quello che gli è piaciuto o non piaciuto. Si sono divertiti molto tutti e il gioco preferito è stata la battaglia che infatti compare nella maggior parte dell’attività grafica eseguita in seguito, in aula.

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I LABORATORI IN INTERSEZIONE LABORATORIO DI OMERO Questo laboratorio di intersezione, si è svolto due volte a settimana; coinvolgendo cinque bambini per aula e facendoli sedere “intorno al fuoco” rappresentato sul tappeto della biblioteca stessa. E stato condotto, a rotazione, da due insegnanti e una operatrice scolastica. Le insegnanti hanno letto il libro L'isola di Mostrilia che i bambini hanno ascoltato con grande interesse, sia per i contenuti avventurosi, sia per le immagini accattivanti; abbiamo scelto questo libro, perché affronta sempre il tema del viaggio e dell'avventura, come l'Odissea. Al termine della storia si è intavolata ogni volta una conversazione per sondare cosa fosse piaciuto maggiormente e cosa avrebbero provato e fatto i bambini se si fossero trovati al posto dei due protagonisti. Per concludere il laboratorio ogni gruppo di bambini ha realizzato una striscia riassuntiva delle sequenze fondamentali della storia utilizzando tecniche diverse, adatte per le differenti fasce d'età: - acquarello e trattopen - positivo e negativo su fogli bianchi e neri con pennarelli, cerette, trattopen e uniposca - cerette - tempere collage Questa esperienza è piaciuta molto ai bambini tanto che, al rientro in aula, sentivano la necessità di condividere subito con i compagni, la figura del mostro, dell’isola di Mostrilia!

(strisce rappresentative delle storie raccontate nel laboratorio di Omero)

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Nelle sezioni, attività di rielaborazione dell’esperienza in sezione Il coraggio e la paura (4 anni) Visto l’interesse dei bambini abbiamo deciso di approfondire l’argomento suggerito dal “laboratorio di…Omero”, per aiutare i bambini a riflettere sul proprio grado di coraggio e sulle paure che animano i loro pensieri. Lo abbiamo fatto leggendo alcune storie. LIBRI SUL CORAGGIO E LA PAURA Il topo dalla coda verde ( di Leo Lionni)

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Il coraggio di essere coraggiosi ( di Domenico Barrilà) Mi sembra di vedere un dinosauro ( di Emma Dodd)

Alla fine di ogni racconto, non è stato necessario fare domande-stimolo, l’identificazione con i sentimenti dei protagonisti, è scattata subito e tutti hanno sentito l’esigenza parlare. Ci sono stati bambini che hanno tranquillamente parlato delle loro paure, mentre ce n’è sempre qualcuno che non ha paura di niente! Abbiamo deciso di ampliare l’argomento, chiedendo ai bambini cosa fanno nel momento in cui la paura si manifesta e a chi chiedono aiuto: “…Chiamo la mamma…Stringo il mio peluche stretto stretto…Voglio la lucina accesa…” In seguito è stato proposto di fare il disegno delle proprie paure e…bruciarle! Proprio come hanno fatto gli amici del Topo dalla coda verde. I bambini hanno accolto con entusiasmo la proposta, l’idea del fuoco e unendo la tradizione dei falò di San Giuseppe a questo gioco siamo usciti in giardino per raccogliere i legnetti e preparare un piccolo fuocherello in cui, dopo averli appallottolati, sono stati gettati i disegni con “le paure” di tutti i bambini. L’esperienza si è conclusa con un bel girotondo intorno al fuoco, come si faceva tanto tempo fa. La condivisione dei propri sentimenti, la scoperta che ci sono paure comuni e le strategie per combatterle, hanno aiutato, secondo noi, i bambini a rafforzare la propria personalità e a sedimentare il senso di appartenenza al gruppo-aula. La parola ai bambini: … Mi sono divertito quando abbiamo bruciato le paure… Io mi sono un po’ annoiato, perché non è venuto un fuoco grande, però mi è piaciuto!...Mi è dispiaciuto di bruciare le nostre paure!... Mi è piaciuto a raccogliere i legnetti…A me da tutte le parti!... Io mi sono divertita con il girotondo e la canzone delle streghe!...

“La “valigia”…di Ulisse

LABORATORIO DI PENELOPE- LA TELA DELL’AMICIZIA Nelle sezioni: attività preparatorie al laboratorio In grande gruppo, nell'angolino, avviamo una conversazione per riprendere con i bambini quello che abbiamo conosciuto della storia di Ulisse fino a questo momento. In seguito continuiamo la lettura del libro e incontriamo Penelope, sua moglie. Ai bambini viene chiesto cosa, secondo loro, potesse fare, da sola ad Itaca mentre aspettava il marito e che cosa potesse succedere al suo regno senza più il re a comandare. Sono emerse diverse “teorie” interessanti...c'è chi la vedeva seduta sul trono ad aspettare, c'è chi la vedeva più intraprendente e, con una nave, andava a cercare Ulisse, chi, ancora, sapeva che stava cucendo... Leggiamo allora il libro e troviamo i Proci e l'accordo che stipulano con Penelope: “quando avrai finito di tessere la tela dovrai scegliere uno di noi e sposarlo per farlo diventare il nuovo re di Itaca...”. Ma Penelope, furba come suo marito, al mattino faceva la tela e alla sera la disfaceva... Questa idea è piaciuta molto ai bambini che si sono dimostrati d'accordo con Penelope, tanto che hanno accolto con entusiasmo la nostra proposta di provare a tessere una tela proprio come la regina! Tessiamo come Penelope. (5 ANNI) Proprio come Penelope, ogni bambino ha tessuto la propria tela-ragnatela su un cartoncino perforato forato dalle insegnanti. Con un ago da lana e fili di lana colorati, ogni bambino ha creato il proprio ricamo, poi incorniciato dalle insegnanti su un cartoncino colorato. I bambini si sono dimostrati molto attenti e creativi nel mettersi in gioco come piccole sarte e si sono divertiti molto a scegliere colori e decorazioni differenti. I giochi che si sono svolti in questo laboratorio sono stati sono focalizzati sul concetto di amicizia avendo l’obiettivo di sostenere le competenze relazionali e sociali dei bambini: -

di conoscenza (gioco della ragnatela con un gomitolo di lana…);

-

di collaborazione (staffette e percorsi motori);

-

di costruzione di relazioni (intrecciamo le strisce di ogni bambino con quelle degli amici per formare una tela, come faceva Penelope,…scopriamo così di avere amici in comune…). …dal diario di bordo delle insegnanti…

I bambini delle tre sezioni, a gruppi di 5, si sono radunati nel salone della scuola per partecipare al laboratorio di Penelope la moglie di Ulisse che tesse la tela e poi la disfa. Dopo aver posizionato i bambini in cerchio si è chiesto ad ognuno di esprimere la propria preferenza rispetto a un argomento scelto :ad es qual è il tuo animale preferito. Successivamente ogni bambino ha lanciato un gomitolo di lana a un amico presente nel

“La “valigia”…di Ulisse

cerchio; questo intreccio di fili ha permesso di realizzare una tela come quella di Penelope. Successivamente ogni bambino ha disegnato, su una striscia di cartoncino colorato precedentemente tagliato dalle insegnanti, se stesso ed alcuni amici, oltre ad aver scritto il proprio nome lo ha intrecciato con i cartoncini degli altri bambini realizzando cosi una “ tela detta dell’amicizia” . Per aumentare lo spirito di squadra nei vari incontri sono stati proposti giochi a staffetta e si sono formate due squadre composte da bambini di tutte e tre le aule. I materiali utilizzati, in particolare l’uso del gomitolo, ha permesso ai bambini di collaborare e interagire fra di loro ampliando la gamma delle relazioni interpersonali. Lo spazio del salone ha favorito nel bambino l’autonomia nel movimento consentendogli una maturazione ed evoluzione dal punto di vista motorio.

LABORATORIO CON I GENITORI. I genitori delle varie sezioni hanno realizzato con vari materiali di recupero (cartone, stoffe, conchiglie...) i vari personaggi della storia di Ulisse per realizzare un percorso ludico motorio che genitori e bambini andranno a svolgere durante la festa di fine anno. Lo spazio salone ha permesso ai genitori di muoversi liberamente e di utilizzare i materiali messi loro a disposizione con creatività e inventiva. La composizione dei gruppi ha favorito la conoscenza e la socializzazione tra genitori appartenenti alla stessa aula ma anche tra genitori di aule diverse.

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IL VIAGGIO…CONTINUA… Esplorazione e ricerca L'isola dei Ciclopi e Polifemo (Le paure) Nell'angolino, in grande gruppo, leggiamo ancora l'Odissea. Arriviamo all'isola di Polifemo, un ciclope, cioè un gigante figlio di Poseidone, il re del mare. Scopriamo che i ciclopi hanno solo un occhio, vivono nelle caverne ed allevano capre e pecore. Arrivato sull'isola Ulisse vede una caverna e decide di entrarci con alcuni suoi uomini, portando del vino per regalarlo al padrone di “casa”; ma, dopo aver scalato con fatica una montagna, i suoi uomini vorrebbero derubare la caverna del ciclope, mentre Ulisse decide di mangiare solo il suo formaggio, perché sono tutti davvero affamati... Ma cosa succederà al re di Itaca e ai suoi uomini al ritorno del ciclope??

(Poliremo, il ciclope)

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…dal diario di bordo delle insegnanti…

ULISSE INCONTRA POLIFEMO (3 ANNI) Percorsi motori nel salone. I bambini a piccolo gruppo, guidati da un sottofondo musicale, hanno navigato come Ulisse e sono approdati in una grotta, realizzata con alcuni teli di stoffa , all'interno della quale hanno udito il rumore di forti passi che annunciavano l'arrivo Polifemo. I bambini hanno poi accartocciato nella grotta un foglio di giornale dato loro precedentemente e dopo aver realizzato una palla di carta la hanno lanciata nell'occhio di Polifemo, costituito da una grande sagoma di cartone con un foro al posto dell’occhio. Lo spazio salone ha permesso ai bambini di esprimere le proprie potenzialità corporee. La strategia educativa e didattica di far lanciare le palle di carta nell'occhio di Polifemo ha permesso l’espressione di emozioni quali la rabbia e la paura e di canalizzare adeguatamente forme di aggressività . Attività grafiche legate allo schema corporeo. I bambini a piccoli gruppi hanno inizialmente disegnato con i colori a tempera il corpo di Polifemo, successivamente lo hanno completato incollando vari materiali di recupero (stoffe, lana, bottoni) con cui hanno realizzato il vestiario. I bambini hanno esplorato i materiali con curiosità e hanno espresso la loro creatività nell’utilizzarli. La scelta del piccolo gruppo ha permesso ai bambini di dialogare, ed esprimere le proprie emozioni in un clima di reciproco ascolto. In seguito I bambini a piccolo gruppo hanno realizzato il viso di Polifemo. Inizialmente ogni bambino con i colori a tempera ha disegnato il viso del ciclope, in un secondo momento il bambino ha rappresentato graficamente gli elementi del volto (naso e bocca) con i colori a spirito e ha incollato un occhio mobile di plastica al centro del viso. I materiali proposti hanno suscitato l’interesse e la creatività dei bambini. Mentre la strategia educativa e didattica di predisporre i materiali liberamente su di un tavolo ha permesso l’utilizzo creativo degli stessi e una libera esplorazione da parte del bambino. Attività per l’elaborazione delle emozioni (la paura) I bambini a piccolo gruppo hanno rappresentato su di un foglio le loro paure. Partendo dal racconto di Polifemo abbiamo domandato nell'angolo della conversazione ai bambini che cosa facesse loro paura. Alcuni bambini hanno detto vari tipi di animali, altri un mostro. Dopo questa conversazione abbiamo invitato i bambini a rappresentare graficamente le loro paure scegliendo liberamente le tonalità di colore messe loro a disposizione. L'attività didattica si è mostrata liberatoria per molti bambini che hanno mostrato il desiderio di comunicare e condividere le proprie emozioni e paure. Un sottofondo musicale ha favorito un clima disteso rivelandosi una efficace strategia educativa e didattica.

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La scelta di svolgere l'attività in piccolo gruppo ha consentito ai bambini di esprimere stati d' animo e vissuti personali inerenti al tema rappresentato. POLIFEMO E LA GROTTA (4 ANNI) Attività grafico-pittorica Dopo aver letto un’altro capitolo del viaggio di Ulisse e dell’avventura nell’isola dei Ciclopi abbiamo deciso di costruire anche il personaggio di Polifemo con il cartone, come abbiamo fatto con Ulisse, “…ma lui è un gigante!”. Allora abbiamo preso uno scatolone lungo, lo abbiamo messo vicino ad Ulisse e al ritratto di un bambino .

La parola ai bambini: … “…Vediamo, qui, si facciamo la testa qui in cima…la pancia la facciamo in mezzo…Gli facciamo solo un occhio…Se noi gli facciamo le braccia, facciamo anche le dita…Si, si anche le orecchie…”: “…Gli mettiamo i mutandoni con le bretelle e il pellicciotto…E i sandali come li facciamo?...Con il marrone…questa stoffa va bene, prendiamo la misura e tagliamo…”.

Successivamente abbiamo proposto ai bambini di costruire la grotta con Polifemo, i pipistrelli, le pecore e Ulisse. Ogni bambino è stato invitato a disegnare i vari personaggi:

(sagoma di Poliremo realizzata dai bimbi di 4 anni)

-

ritagliano la sagoma del pipistrello con il punteruolo,

-

con il collage riempiono la sagoma delle pecore, disegnano Polifemo e Ulisse e colorano lo sfondo della grotta con le spugnature creando il marrone,mescolando alcuni colori primari.

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LA CAVERNA DI POLIFEMO (5 ANNI) Esperienza sensoriale.

motoria

e

La sezione è stata divisa in tre gruppi e, a turno, siamo andati in salone dove i bambini hanno trovato una strana struttura di cartone... la caverna di Polifemo costruita in precedenza dalle insegnanti che hanno messo al suo interno alcuni strani oggetti: carta vetrata, sassi, serpenti e gechi di gomma, una barba finta e lo skifidol. Passando dalla consueta passerella, sulle note de L'arca di Noè, i bambini sono entrati in barca e sono salpati verso una nuova avventura...li attendeva nuovamente il mare in tempesta che li ha fatti approdare sull'isola di Polifemo, riconoscibile dalle montagne (che, ovviamente hanno dovuto “scalare”) e dalla caverna del gigante in cui, ad occhi chiusi, sono entrati. Al suo interno hanno iniziato ad esplorare gli oggetti e a verbalizzare le proprie impressioni, sensazioni ed ipotesi su chi avesse portato il tutto e a cosa servivano queste strane cose. Conversazioni sull’esperienza e analisi delle paure Terminata l'esperienza, in angolino, in grande gruppo, abbiamo ascoltato le idee dei bambini che si sono molto divertiti durante il laboratorio. Tutti hanno riconosciuto la caverna come portata da Polifemo e gli oggetti al suo interno come i suoi...ad esempio, per molti, lo skifidol, era la sua bava o il suo vomito; la carta vetrata gli serviva a limare le unghie; la barba poteva essere la sua...ma anche, forse, quella di Ulisse a cui è stata tagliata dal gigante arrabbiato, perché gli ha mangiato il formaggio... Per terminare la conversazione, abbiamo introdotto nuovamente il discorso sulle paure provate da Ulisse e i suoi uomini all'interno della caverna e di quelle che provano normalmente i bambini. Rielaborazione grafica e rappresentativa Dopo aver conversato nell'angolino ricordando la storia di Polifemo ed Ulisse, ogni bambino, in piccolo gruppo, ha disegnato una scena dell'incontro tra i due personaggi: c'è chi ha preferito il momento in cui il re di Itaca acceca il ciclope, chi invece quando questi mangia uno dei soldati. E' stato molto interessante vedere come, a parità di racconto, ogni bambino abbia saputo cogliere un aspetto particolare.

“La “valigia”…di Ulisse

Nell'angolino, in grande gruppo, le insegnanti hanno proposto ai bambini un cruciverba “Il Cruciverba di Ulisse” riguardante la prima fase del percorso che avevano precedentemente creato con definizioni riguardanti la storia di Ulisse. I bambini hanno dimostrato non solo di conoscere il gioco (“io l'ho fatto in pizzeria con mio nonno...è come il tris...”), ma anche di ricordarsi già tutti i particolari della storia di Ulisse, rispondendo bene alle definizioni. Completate le caselle è emerso il nome del nostro eroe, Ulisse, come soluzione del gioco stesso.

(Consolidamento e sistematizzazione delle conoscenze , 5 anni)

Giocoviaggiando (5 anni) (esperienze di psicomotricità per rivivere le tappe dell’Odissea)

(si salpa)

(approdo all’isola)

“La “valigia”…di Ulisse

Eolo – Il Dio Dei Venti (Fenomeni atmosferici) Riprendiamo, nell'angolino, la lettura dell'Odissea, ripercorrendo l'incontro tra Ulisse ed Eolo. I bambini ricordano allora il Dio dei venti e la sua borsa regalata ad Ulisse. EOLO …IL VENTO…IL SOFFIO 4 ANNI

Giochi ed esprimenti sul soffio. Dopo aver letto qualche brano del nostro libro sul viaggio di Ulisse ci siamo soffermati un po’ sulla figura di Eolo. La conversazione si è focalizzata inevitabilmente sul vento. Cos’è il vento? Cosa succede quando c’è il vento?” La parola ai bambini: … E’ come l’elicottero che muove l’aria…il vento muove tutti gli alberi…fa cadere le foglie se è fortissimo!... Adesso il vento è calmo!...Il vortice, porta via gli animali..quando è forte…Io ho visto una tromba d’aria…C’era un vento forte e le ombre giravano intorno al mio palazzo…Forse si può soffiare anche con la bocca, così…come il vento.

Quindi le insegnanti hanno chiesto ai bambini di disegnare Eolo mentre compie l’azione di soffiare focalizzando l’attenzione, guardando allo specchio, sui cambiamenti del viso: la bocca…gli occhi…le guance…Nei giorni successivi ai bambini viene proposto di giocare con…l’aria: facendo scendere alcune gocce di colore su un foglio e con l’aiuto di una cannuccia, soffiando, il foglio viene colorato scoprendo che il disegno ottenuto assomiglia a…Visto l’interesse dei bambini vengono proposti alcuni giochi a tema:- (esperimenti sul soffio PESCI IN PADELLA Si presentano ai bambini due pesci, uno fatto con il das e uno di carta velina, si fanno toccare ai bambini e si propone questo gioco: al centro si mette un cerchio/padella e si invitano due bambini a soffiare sui pesci per farli arrivare al cerchio. Sperimentano così che quello pesante, con la sola forza del soffio non si sposta, Solo usando due pesci di carta il gioco può ricominciare con grande entusiasmo per tutti. IL TELEFONO i bambini seduti in fila, un po’ alla volta, parlano con alcuni compagni, al lato opposto della stanza,attraverso un tubo di plastica lungo e flessibile. All’inizio sembrano un po’ scettici, ma ben presto, sentendo le voci dei compagni in maniera un po’ inusuale, mostrano di divertirsi tantissimo, tanto che i tubi rimangono a disposizione, nell’aula e anche in giardino, nei giorni successivi.

5 ANNI

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EOLO E LE PAROLE 5 ANNI MODI DI DIRE CON IL VENTO

Giochi con le parole. In grande gruppo, nell'angolino, le insegnanti hanno ripreso la conversazione su Eolo e riportato il discorso sul vento “oggi”: a cosa serve, come facciamo ad accorgerci che c'è...Sono stati analizzati alcuni modi di dire che riguardano il vento, che siamo riusciti a reperire anche grazie alla collaborazione dei genitori (ad esempio avere il vento in poppa, correre come il vento, combattere contro i mulini a vento...).I bambini si sono divertiti molto a cercare di trovare il significato “concreto” di questi modi di dire non certo intuitivi! Disegnamo i modi di dire con il vento. In piccolo gruppo, ogni bambino ha disegnato su foglio A4 con i pennarelli, il modo di dire sul vento che maggiormente lo ha colpito. È stato molto divertente vedere come ogni bambino interpretasse in modo assolutamente originale questi modi di dire, alcuni realizzando disegni legati all'espressione linguistica (ad esempio, combattere contro i mulini a vento: è stato disegnato un supereroe contro il mulino), altri invece hanno cercato di rappresentarne il significato simbolico (ad esempio, per lo stesso proverbio, fare qualcosa di impossibile). Attività grafico-pittorica. Prendendo spunto dalla sagoma di Eolo, ogni bambino, in piccolo gruppo, ha disegnato su cartoncino A4 con i pennarelli il proprio Dio del vento che ha decorato inserendo carta stagnola per i capelli e l'aria che gli esce dalla bocca. Quest'ultima è stata ritagliata dall'insegnante e, dietro, è stato posizionato un pezzo di carta velina blu per farla risaltare.

Scilla&Cariddi e la Maga Circe e le sirene (Emozioni e linguaggi) In grande gruppo, nell'angolino, continuiamo la lettura dell'Odissea fino ad incontrare le Sirene alle quali Ulisse riesce a sfuggire facendosi legare all'albero della nave, mentre i suoi uomini, su suggerimento di Circe, si mettono dei tappi nelle orecchie così da non sentire il canto ammaliatore. Quando pensavano di aver scampato il pericolo, arrivano allo stretto di due mostri, Scilla&Cariddi: uno ha sei teste, l'altro una bocca gigantesca che risucchia tutto quello che gli passa accanto. Ulisse, seppur perdendo altri compagni tra le fauci dei mostri, riesce a fare coraggio ai suoi soldati che, remando velocemente, si riportano in mare aperto.

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3 ANNI INCONTRANDO LA MAGA CIRCE Percorsi motori nel salone. I bambini guidati da un sottofondo musicale hanno incontrato la Maga Circe. Le insegnanti hanno incollato varie scaglie di carta luccicante sui vestiti di alcuni bambini che si sono trasformati nelle sirene che Ulisse incontra in mare dopo aver lasciato l'isola della maga Circe. Altri bambini hanno impersonato i compagni di Ulisse che navigando nel mare vengono attratti dal canto delle sirene. Lo spazio del salone ha consentito ai bambini di esprimere pienamente la loro corporeità. E la strategia educativa e didattica di utilizzare un sottofondo musicale ha stimolato nei bambini l'immaginazione e l'immedesimazione con i personaggi da loro interpretati.

(giochi corporei e di drammatizzazione sulla Maga Circe, 3 anni)

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4 ANNI IL CANTO DELLE SIRENE…LA MUSICA…IL TEATRO…LE EMOZIONI Giochi musicali Una mattina, nell’angolo della conversazione, i bambini hanno trovato una piccola scatola “cosa ci sarà dentro? Viene aperta e trovano un paio di orecchie giganti. I bambini ben presto hanno collegato le orecchie al suono e hanno dato l’opportunità alle insegnanti di proporre alcuni strumenti musicali e di giocare a fare la musica. Suonare così a caso risultava molto caotico e guidati dagli insegnanti i bambini hanno avuto la possibilità di scoprire quelle cose che sono come le cuffie!... le note musicali… e si è deciso di usare un simbolo per ogni strumento dandosi la seguente regola : “quando il direttore dell’orchestra alza un foglio con un simbolo suonano solo i bambini che hanno quello strumento”. Sono stati quindi abbinati i simboli da attribuire ai singoli strumenti e preparati i fogli: puntini/triangolo…chioccioline/maracas...zigzag/guiro…righe/legnetti…ondine/piatti…p alline/tamburo…stelline/sonagli… Giochi motori: nei giorni successivi le insegnanti hanno ripreso nell’attività motoria, il gioco con gli strumenti dandogli una cornice narrativa collegata al capitolo delle sirene dell’Odissea: •

I bambini fanno finta di essere Ulisse che si è perso in un bosco su un’isola, dove però c’è un grazioso uccellino (triangolo) che con il suo canto lo condurrà alla meta.



Il bambino-Ulisse, bendato, deve seguire il suono del triangolo suonato da un altro compagno.



Ascoltando la melodia delle sirene, i bambini.marinai, mantengono la posizione di immobilità, al contrario con la musica spenta, si muovono organizzandosi nello spazio a disposizione, come preferiscono.

Questo gioco è stato ripreso anche in aula, per dare la possibilità a tutti di provare i due ruoli e anche perché è piaciuto molto. Non è stato semplice per alcuni seguire questa alternanza, ma visto il successo dell’esperienza, più volte richiesta dai bambini, anche in momenti diversi dall’attività programmata, anche quelli più in difficoltà, sono riusciti nel gioco. Gioco drammatico teatrale Nell’angolino prima dello spuntino, qualcuno aveva in mano le maschere dei maialini, dipinte già da qualche tempo e i dialoghi riprendevano l’episodio narrato nell’Odissea di Ulisse e la maga Circe. Le insegnanti quindi hanno proposto ai bambini di creare una drammatizzazione.

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Si è cercato nei travestimenti qualcosa di adatto all’occasione, stabilito chi interpretava i vari personaggi e realizzata la scena!!! Un’attività estemporanea che ha divertito tutti i bambini e pazienza se la frutta l’abbiamo mangiata un pochino più tardi! Il gioco è proseguito anche nei giorni successivi con interpreti diversi. La paura e il coraggio Dopo aver rivissuto la storia attraverso l’esperienza corporea in salone con l’utilizzo della musica e le macrostrutture del salone (la nave di Ulisse), averla drammatizzata e aver realizzato la sagoma della Maga Circe e degli altri personaggi e dopo aver ascoltato le riflessioni dei bambini (“Sembrano i draghi del mare…sono furbi come una volpe…non erano paurosi, perché sono rappresentati come una volpe!...Ulisse è stato furbo, ma anche coraggioso!...”), le insegnanti hanno deciso di espandere il discorso alla sfera personale dei bambini stessi, chiedendo loro:” E voi, siete stati qualche volta coraggiosi? “. Ognuno ha cominciato il proprio racconto della situazione di coraggio vissuta. Nei giorni successivi hanno disegnato nel foglio, diviso a metà, la situazione di coraggio raccontata e una situazione in cui hanno avuto paura. A questo punto dell’anno, i bambini, anche i più timidi, sono stati molto sereni nel raccontare al gruppo, episodi che riguardavano il loro privato. Pensiamo che tutto ciò si sia potuto sviluppare grazie anche al continuo dialogo nel tempo del cerchio e non, sugli episodi narrati, al gioco quotidiano dell’orologio delle emozioni e alla costruzione dei vari personaggi che ha favorito la creazione di un clima di collaborazione fra i bambini che li ha aiutati ad esplicitare tranquillamente le loro emozioni. 5 ANNI SCILLA E CARIDDI…I MOSTRI…IL CORAGGIO E LA PAURA… Esperienza motoria/teatrale In salone, suddivisi in due gruppi, i bambini hanno rivissuto la parte dell'Odissea appena letta dell’incontro di Ulisse con le Sirene. Alcuni bambini, distesi sui tappetoni e avvolti in teli azzurri e blu, con le gambe legate dal filo di lana, si comportano come le Sirene e chiamano Ulisse, cercando di ammaliarlo. Altri compagni invece sono legati con delle corde, proprio come il re di Itaca: una volta che si sono liberati, lanciano la corda alle Sirene che riescono a trascinarli nel mare. In un secondo momento, alcuni bambini interpretano Scilla&Cariddi, mentre altri muovono tempestosamente il mare di tessuto così che, i rimanenti compagni, possano passare tra le onde cercando di non farsi catturare.(descrizione della drammatizzazione) Tutte le esperienze, accompagnate da musica new age di sottofondo, sono state ripetute così che ogni bambino potesse interpretare i diversi personaggi. Successivamente nell'angolino, in grande gruppo, le insegnanti hanno proposto ai bambini una conversazione sui mostri incontrati da Ulisse (Polifemo, Scilla, Cariddi...) durante il suo viaggio per aiutarli a ripensare a quello che potrebbe aver provato e a quello che ha

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fatto per superare queste difficoltà. Si è parlato di cosa sono i mostri, del perché suscitano paura e di che cosa è il coraggio, che serve a superare le paure e non a non averle, perché “il coraggio serve a farsi avanti!”.I bambini erano tutti d'accordo sul dire che i mostri non esistono, perché sono “cose della fantasia che nascono nella nostra testa” e, per questo motivo, ognuno di noi può immaginarli in maniera diversa. In piccolo gruppo, su foglio A3, ogni bambino ha disegnato il proprio mostro utilizzando le cere solide (per i contorni) e le matite colorate (per riempire le sagome).Le insegnanti lo hanno poi ritagliato, piegato a soffietto ed incollato su cartoncino A4 colorato così che potesse essere aperto, stile marionetta, tirandolo con un filo di lana applicato all'estremità superiore.

IL RITORNO…AD ITACA Crescita e competenza

Nell'angolino in grande gruppo, leggiamo ancora l'Odissea... finalmente Ulisse torna a casa! I bambini sono rimasti letteralmente con il fiato sospeso mentre ascoltavano che il re di Itaca era stato trasformato in un vecchio dalla dea Atena che lo aveva aiutato a tornare a casa.Qui prepara un tranello per i Proci che, con l'astuzia, riesce a battere inforcando, con il suo arco “magico”, ben 12 cerchi allineati...impresa che solo a lui era possibile! I nemici lasciano il regno, Ulisse e la sua famiglia si riabbracciano e anche il fedele Argo, che tanto aveva aspettato il suo padrone, può finalmente addormentarsi.Anche la parte di poesia fatta in rima (dai bimbi grandi) dimostra quanto sia piaciuta la storia in generale, e il finale in particolare. La parola ai bambini: … : “…Pensavo che Ulisse non tornava più!...Io invece pensavo che tornava…Ero contento che Ulisse tornava a Itaca così ha mandato via quelli che erano nel suo palazzo che volevano sposare Penelope!...Ma lei era innamorata di Ulisse e lo aspettava!!!”.

..”

UN GIOCO… “

SE IO FOSSI…”

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4 ANNI Il livello di coinvolgimento dei bambini nell’avventura che il progetto ha proposto, si è mantenuto alto in maniera costante, e per consolidare le esperienze legate all’identità personale e alle emozioni le insegnanti hanno proposto una attività per “indagare” il grado di identificazione con i vari personaggi, di ogni singolo bambino. E’ stato proposto quindi il gioco del “Se io fossi…cosa farei?” Le risposte sono andate dall’identificazione con Argo e restare a casa, a quella con Ulisse che oltre a combattere deve tornare a casa, a Polifemo invitato a collaborare con Ulisse sulla sua barca. Penelope ha vinto fra le bambine con il suo telaio, anche la maga Circe compare con le magie e la musica con le sirene! Poi qualcuno, Pietro, ha suggerito che con tutte queste idee si potrebbe fare una storia! ALLA SCUOLA PRIMARIA 5 ANNI In occasione della visita alla scuola primaria, abbiamo preparato l'Odissea in rima arricchita dai disegni dei bambini come documento di continuità da lasciare alla scuola così che, l'anno prossimo, i bambini che hanno intrapreso questo viaggio, possano ritrovarlo nella biblioteca. MACRO-LIBRO PER DOCUMENTAZIONE.

È stato costruito, in intersezione, un macro-libro che raccontasse il progetto didattico vissuto dalle tre aule con le attività svolte dai bambini. Il libro è stato esposto durante la festa finale così che anche i genitori potessero “toccare con mano” quello che avevano sperimentato i figli.

(libri di documentazione)

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LA FESTA FINALE Le insegnanti hanno allestito nello spazio del giardino della scuola un percorso ludicomotorio (precedentemente preparato nel laboratorio con i genitori) in cui genitori e bambini hanno ripercorso le tappe fondamentali dell'Odissea. Lo spazio del giardino ha consentito a genitori e bambini di svolgere le varie tappe del percorso muovendosi liberamente negli spazi. I materiali scelti hanno permesso ai partecipanti di sperimentare la propria creatività e di immedesimarsi nelle tappe principali del viaggio compiuto da Ulisse. La strategia educativa e didattica di svolgere il percorso a piccoli gruppi ha permesso a genitori e bambini di esprimere le loro potenzialità ludico motorie in un tempo più disteso permettendo loro di vivere da protagonisti i vari momenti del percorso. …dal diario di bordo delle insegnanti…

I genitori, insieme ai loro figli, sono invitati a percorrere alcune tappe del viaggio di Ulisse. Incontreranno alcuni personaggi e sarà richiesto loro di fare alcuni dei giochi che i bambini hanno fatto in corso dell’anno. Prima di partire però devono rispondere ad alcune domande poste proprio da…Omero in persona (un amico che i bambini non conoscono…). Il viaggio inizia attraversando il mare in burrasca, entrando poi in una grotta, salvo poi incontrare Polifemo all’uscita e fare il tiro al bersaglio cercando di centrare il suo grande occhio con delle palline! Incontrano poi Eolo e su grandi tappeti, fanno il gioco del pesce in padella…Al varco li attende la maga Circe che chiederà loro di trasformarsi in….animali di volta in volta diversi.Finalmente ad Itaca, ma ancora una prova, la decisiva, attende i bambini e i loro genitori: il tiro con l’arco la cui freccia deve attraversare i dodici anelli, come recita l’Odissea. Alla fine con soddisfazione collocano le loro storie di viaggio familiare nella grande rete. Sono molto orgogliosi del loro lavoro e cercano il posto, vicino ad un amico o più centrale, per collocare la striscia.Nella rielaborazione grafica successiva della festa, il gioco più gettonato è stato proprio il tiro con l’arco!!!

(allestimenti e giochi della festa finale)

“La “valigia”…di Ulisse

BIBLIOGRAFIA Odissea I viaggi di Ulisse…Tony Wolf

Dami Editore

Viaggiare nel tempo I Greci storia…usi...costumi…Joi Book Il cavallo di Troia…collana Voltastorie Il topo dalla coda verde di Leo Lionni Il coraggio di essere coraggiosi di Domenico Barrilà Mi sembra di vedere un dinosauro di Emma Dodd La forma si trasforma…Fatatrac Filastrocche scaccia paura di Maria Loretta Giraldo Giunti Kids Il meraviglioso viaggio di Ulisse (progetto didattico – Istituto comprensivo “A. Pacinotti”) L'isola di Mostrilia (libro – editore: Babalibri) In viaggio con Ulisse (libro – autore: Paola Fontana)

Un ringraziamento particolare a tutti i genitori per avere creduto e collaborato a questo progetto e ai bambini che ci hanno motivato e arricchito con il loro entusiasmo.

“La “valigia”…di Ulisse

GRUPPO DI LAVORO As. 2015-16 Insegnanti PICCOLI 3 ANNI Stefania Casale, Angela Landi, Francesca Pellegrino, Miriam Pagliarani, Mirella Pagliarani, MEDI 4 ANNI Pasquina Fidanza, Marina Rosnati GRANDI 5 ANNI Laura Molari, Monica Semprini, Carmela Tenace

Operatrici scolastiche Brienza Maria, Fusini Marisa, Raggini Aurelia

Cuoca: Piersanti Francesca Coordinatrice pedagogica: Paola Patruno