Borrelia – Malattia di Lyme o Borreliosi

Borrelia – Malattia di Lyme o Borreliosi Dott.ssa Pistocchini Elena DVM PhD La malattia di Lyme è una malattia infettiva multisistemica causata da una...

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Borrelia – Malattia di Lyme o Borreliosi Dott.ssa Pistocchini Elena DVM PhD La malattia di Lyme è una malattia infettiva multisistemica causata da una spirocheta (Borrelia burgdorferi) trasmessa dal morso della zecca. Questa malattia è una zoonosi, ovvero è una malattia trasmissibile da cane a uomo, ma sempre e solo per mezzo di un vettore come la zecca. La borreliosi è una malattia cutanea degenerativa che interessa anche il sistema nervoso, cardiaco e articolare dei cani. Divenuta alla fine del XX secolo una patologia infettiva emergente, è attualmente considerata la più frequente infezione trasmessa da artropodi vettori negli Stati Uniti. La sua incidenza è in costante aumento e negli Stati Uniti vengono diagnosticati circa 15-18 mila casi all’anno.

Eziologia Ordine Spirochetales, famiglia Leptospiraceae, genere Borrelia, specie Borrelia burgdorferi ss, Borrelia burgdorferi sl. In Europa B. afzelii, B. garinii e B. bissettii.

Epidemiologia La malattia, che si manifesta principalmente nell’uomo e nel cane, è descritta in Nord America, Europa, Asia, Australia e Sud Africa. In Europa la presenza di diverse specie e genotipi di Borrelia rende più complesso lo studio del ciclo biologico rispetto alla situazione statunitense, esistendo uno o più specifici serbatoi naturali per ciascuna di esse: es. Borrelia burgdorferi ss e B. afzeliicon microroditori; Borrelia gariniicon uccelli. Tra gli animali domestici sono state osservate positività sierologiche in cavalli, bovini, ovini, conigli, cani e gatti. L’habitat a rischio corrisponde a quello delle zecche (per l’Italia principalmente Ixodes ricinus), cioè margini dei boschi, radure, cespugli con alta umidità e temperature relativamente elevate (primavera, autunno).

Problemi di sanità pubblica

In Italia il primo caso clinico umano è stato segnalato nel 1983 a Genova e il primo isolamento del germe responsabile è avvenuto a Trieste nel 1987. Secondo i dati raccolti nella circolare del Ministero della Sanità n. 10 del 13 luglio 2000, nel periodo 1992-98 si sarebbero verificati, in Italia, circa un migliaio di casi di Borreliosi di Lyme. Le regioni maggiormente interessate sono il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, il Veneto, l’Emilia Romagna, il Trentino Alto Adige, mentre nelle regioni centro-meridionali e nelle isole le segnalazioni sono sporadiche. Le categorie a rischio sono persone a contatto con la fauna selvatica, guardie venatorie, forestali, allevatori, veterinari ed escursionisti. L’infezione non dà immunità, quindi può essere contratta più volte nella vita.

Caratteristiche della malattia nel cane Possono presentarsi segni cutanei nella zona della puntura della zecca, febbre alta, dolori muscolari ed eventuale zoppia. La progressione della malattia, se non trattata, induce problemi muscolari ed infiammazioni delle articolazioni fino ad arrivare alla zoppia e poliartrite. Nei casi di borreliosi acuta vengono coinvolti anche il fegato, i reni e si possono avere anche disturbi neurologici e cardiaci. Le coinfezioni sono comuni, specialmente tra le malattie trasmesse da zecche in cui più agenti patogeni possono essere trasmessi simultaneamente, come Anaplasma phagocytophilum . -Segni sistemici Segni acuti di febbre (39,5 ° C a 40,5 ° C), zoppia, gonfiore articolare, linfoadenomegalia, anoressia e malessere generale. L’accuratezza della diagnosi in molti cani è difficile da determinare perché i segni articolari (gonfiore, zoppia e dolore) con febbre e inappetenza sono stati osservati con uguale frequenza nei cani con e senza anticorpi specifici di B. burgdorferi. -Artrite La poliartrite è la sindrome più documentata nelle infezione acuta da B. burgdorferi nei cani. La diffusione dell'organismo attraverso la cute, il connettivo, le articolazioni ed infine i tessuti

muscolari è molto probabilmente la causa responsabile di alcuni segni di zoppia. La prima area colpita è solitamente la più vicina al sito di inoculo della zecca. L'insorgenza di zoppia può corrispondere ad un aumento del temperatura corporea. La zoppia di un arto spesso dura per pochi giorni e poi si può verificare in un altro oppure scomparire. Cani con naturale artropatia del legamento crociato craniale in una zona endemica con borreliosi di Lyme sono stati trovati positivi con un’elevata prevalenza di B. burgdorferi all'interno del tessuto sinoviale tramite biopsia rispetto a cani clinicamente sani. -Malattie renali Una progressiva insufficienza renale acuta associata ad azotemia, uremia, proteinuria, edema periferico, trombo embolia e segni neurologici occasionali è stata caratterizzata nei cani provenienti da zone endemiche di Borrelia. Esiste una predisposizione per le razze di Labrador e Golden Retriever. La durata della malattia clinica varia da 24 ore a 8 settimane, con una improvvisa comparsa di anoressia, vomito e letargia. I cani con una progressione cronica mostrano perdita di peso. -Meningite Spesso sintomi successivi all’infezione da Borreliosi di Lyme negli esseri umani includono segni neurologici. Nei cani naturalmente infetti non è stata riscontrata correlazione con la positività dei risultati dei test sierologici e segni clinici di disfunzione neurologica e non sono stati trovati nel tessuto cerebrale o sistema nervoso centrale di cani con malattie del SNC acidi nucleici di B. burgdorferi. -Altre manifestazioni Si può riscontrare una piccola lesione rossastra sviluppatasi sulla cute nel sito di inoculo della zecca, ma scompare entro la prima settimana. Altri sintomi segnalati in alcuni cani malati comprendono artrite reumatoide e miocardite associata ad aritmia cardiaca.

Dati clinici di laboratorio Nessuna indicazione di cambiamenti ematologici o biochimici sono patognomonici della borreliosi, anche se il liquido articolare e le urine possono mostrare segni di infiammazione. Anomalie di laboratorio comprendono anemia non rigenerativa, leucogramma da stress, trombocitopenia, ipoalbuminemia, azotemia, ipercolesterolemia, iperfosfatemia, e variabile iperkaliemia e iperalbuminemia. Anomalie nelle urine sono: proteinuria, con perdita variabile di capacità di concentrazione, emoglobinuria, ematuria, glicosuria, bilirubinuria e sedimenti attivo. Se un cane in una zona endemica per la borreliosi presenta leucopenia o trombocitopenia, queste anomalie ematologiche sono probabilmente causate da infezione o co-infezione con un agente patogeno come rickettsiosi o A. phagocytophilum. Le modificazioni del liquido sinoviale in cani con borreliosi mostrano un aumento del conteggio delle cellule da 5000 a 100.000 cellule/μL con prevalenza di neutrofili (fino al 95%), aumentato di concentrazione di proteine e torbidità.

Diagnosi In molte specie l’infezione è quasi sempre asintomatica; nell’uomo e nel cane l’insorgenza dei sintomi è stagionale, si presenta come sindrome multisistemica e può colpire la pelle (eritema cronico migrante), le articolazioni, il sistema neuro-muscolare e cardio-vascolare. Se non curata, può cronicizzare e portare a lesioni ingravescenti. I metodi d’identificazione dell’agente eziologico possono essere l’esame microscopico in campo oscuro, l’impregnazione argentica, l’immunofluorescenza diretta, l’esame colturale (poco sensibile) e la PCR. Per quanto riguarda i test sierologici disponibili questi sono l’immunofluorescenza indiretta, ELISA e Western Blotting.

Test sierologici per la Borreliosi di Lyme La presenza di un elevato titolo anticorpale per B. burgdorferi significa esposizione allo spirochete, ma non prova che i segni della malattia clinica in corso siano causati da questo agente patogeno. Nelle aree endemiche, gli animali sono spesso asintomatici sieropositivi, forse a seguito di adeguate risposte immunitarie dell'ospite. La diagnosi di borreliosi di Lyme è prevalentemente una diagnosi sierologica, poiché la cultura e la rilevazione microscopica o genetica dell'organismo da campioni di tessuto o fluidi corporei sono infrequenti. Non esiste un test patognomonico per la borreliosi di Lyme, tuttavia, i cani con segni clinici compatibili nelle aree endemiche che sono stati esposti alle zecche devono essere esaminati scrupolosamente. Cani con i risultati dei test sieropositivi possono avere altre malattie o infezioni che causano segni simili a quelli della borreliosi. Inoltre, l'interpretazione dei risultati sierologici può essere difficoltoso a causa di reazioni crociate con organismi diversi sempre trasmessi dalle zecche Ixodes spp. La diagnosi di borreliosi dovrebbe essere basata sull’esposizione a zecche presenti nella regione endemica, sintomi clinici compatibili e analisi di laboratorio, con l'esclusione di altre malattie con una risposta favorevole alla somministrazione antimicrobico selettivo. Lo screening sierologico dei cani clinicamente sani per infezione da B. Burgdorferi è controverso. Da un lato, l'infezione potrebbe essere trovata in una fase preclinica della malattia, prima di conseguenze immunopatologico, come una disfunzione renale. Dall’altro, i test di routine possono portare a sovra diagnosi con conseguenza di trattamenti eccessivi o preoccupazioni inutili per i proprietari.

Terapia E’ una malattia che si cura con antibiotici, i più efficaci sono le tetracicline e la doxyciclina è il farmaco d’elezione. I tempi di somministrazione sono molto lunghi, fino ad un mese consecutivo di trattamento. Nei cani in crescita si preferisce usare l’amoxicillina.

Prevenzione e controllo Si consiglia di prevenire la puntura di zecche tramite l’utilizzo di repellenti adeguati come gli antiparassitari esterni, di rimuovere lezecche entro 48 ore (tempo necessario alla zecca per trasmettere la malattia di Lyme al cane) e di sfalciare l’erba nei giardini di casa. Per quanto riguarda la vaccinazione, non si tratta di una vaccinazione di routine ma il vaccino è disponibile. E’ consigliato ogni qualvolta si frequentino zone dove la malattia di Lyme è endemica come per esempio il Trentino alto Adige. Gli ospiti più importanti come reservoire di Borrelia burgdorferi sono i piccoli roditori come i topi campagnoli, le arvicole, i ricci, i quali contraggono la borreliosi dal morso di una zecca infetta. Quando un’altra zecca si nutre del loro sangue assume la borrelia che verrà trasmessa ad altri animali o all’uomo. Altri reservoire possono essere l’uomo, il cane, lepri, uccelli, volpi, tassi, piccoli ruminanti tra cui i cervidi, bestiame domestico ecc… Negli animali la malattia è subdola e difficilmente diagnosticabile. Da studi recenti pare che solo il 5% dei cani infettati presentino la malattia in quanto l’evoluzione clinica dell’infezione da borrelia dipende da numerosi fattori quali l’età del soggetto, lo stato di salute generale, lo stato del sistema immunitario, la concomitante presenza di altre patologie, la quantità di borrelie veicolate dalla zecca o la concomitante inoculazione di malattie altri patogeni da parte della zecca stessa.

Bibilografia La Borreliosi di Lyme; M. Cinco; Caleidoscopio Rivista mensile di Medicina, 16, 122, Maggio 1998 Infectious Dieseases Of The Dog And Cat; Craig E. Greene; Copyright © 2012, by Saunders, an imprint of Elsevier Inc. ISBN: 978-1-4160-6130-4 Le infezioni trasmesse dal morso di zecca; Leonardo Calza, Roberto Manfredi, Francesco Chiodo; Recenti Progressi in Medicina, 95, 9, 2004 Spirochete della malattia di Lyme nelle zecche raccolte in uno studio di campo nell’Italia centrale (Regione Marche); I. Pasucci, C. Cammà; Veterinaria Italiana, 46 (2) 173-180 IZS A&M 2010. http://www.cdc.gov/ncidod/dvbid/lyme